Carate Brianza – Chi ha detto che solo i postini rischiano di venire azzannati da cani che scappano al controllo dei loro padroni? Per sfatare questo luogo comune basterebbe chiedere a Mehmet Gozcu, il turco di trentotto anni che di professione fa l’operatore ecologico, e che martedì mattina è stato morso da un cane mentre lavorava in città. L’uomo, in Italia da dodici anni, casa a Monticello Brianza, nella vicina Brianza lecchese, non ha riportato ferite preoccupanti, ma si è sicuramente preso un grande spavento, tanto da dirsi pronto a sporgere denuncia ai carabinieri per lesioni.
Secondo l’uomo, infatti, il cane che ha scambiato la sua gamba destra per un osso, non era tenuto doverosamente a bada dalla sua padrona. I fatti risalgono alle 8.40. L’uomo, che da sei anni lavora per la Sinergy, la cooperativa che si occupa del servizio di pulizia dei cestini del territorio comunale. Era in via Milite Ignoto, sul marciapiede che costeggia il Lambro, tra la Porenzella e il ponte di Agliate. Raschietto in mano, era intento a tagliare l’erbaccia che spuntava dal guard rail. All’improvviso, l’arrivo di una donna e di un ragazzo, madre e figlio residenti a Carate, con i loro due cani. Due esemplari di American Staffordshire Terrier che, a dispetto del nome, somigliano in tutto e per tutto a un pitbull. Uno dei due animali è al guinzaglio del ragazzo, l’altro della donna.
Ed è proprio quest’ultimo che, sfuggito al controllo della coppia, attacca la gamba dell’operatore ecologico. La donna non riesce infatti a trattenere il cane che, non si sa per quale motivo, si avventa sulla gamba destra dell’uomo. La donna riesce con la forza a tirare subito a sé il molosso, ma non ad evitare che i canini del quattrozampe si infilano per un istante nell’arto inferiore dell’operatore. Sul posto, allertata dall’uomo, la polizia locale. L’uomo non ha richiesto l’intervento dell’ambulanza, e ha preferito raggiungere in autonomia il pronto soccorso dell’ospedale di Carate. Da qui, sottoposto agli accertamenti e alle cure dei medici, è stato dimesso con la prognosi di sei giorni che, salvo complicazioni, gli consentirà di tornare al lavoro già la prossima settimana.
Era andata decisamente peggio, nel 2008, a un altro lavoratore impegnato in città: un postino se l’era cavata con trenta punti di sutura e una prognosi di venticinque giorni, dopo essere stato aggredito da un dogo argentino, il cane da combattimento per eccellenza, sottrattosi per un istante al controllo dei proprietari.
Alessandra Botto Rossa