Paderno Dugnano – Un’abitazione di cinque vani di 75 metri quadrati in via Uberto da Canturio 24 a Cantù intestata a Domenica Gligora, classe 1982. Un appartamento in via Cernaia 5 a Paderno Dugnano e un box intestati al calabrese Santo Maviglia, classe 1973, residente a Monza. E’ questo l’elenco dei beni sequestrati ieri in Lombardia dai carabinieri del Comando provinciale e dei Ros di Reggio Calabria nell’ambito di una maxioperazione mirata a indebolire i clan dominanti di San Luca, i Pelle-Vottari e i Nirta-Strangio tristemente noti per la strage di Duisburg. Il blitz degli uomini dell’Arma è scattato alle prime luci dell’alba. Come detto, i beni sequestrati sono riconducibili alle ‘ndrine calabresi contrapposte nella faida alla quale è collegata la strage del giorno di Ferragosto del 2007 in cui furono uccise sei persone. Il sequestro è stato disposto dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura antimafia. I beni sequestrati, per un valore complessivo di oltre 200 milioni di euro, consistono in una serie di aziende, attività commerciali, abitazioni, terreni, polizze assicurative e automobili di lusso. Tra i beni posti sotto sequestro anche negozi e molti fabbricati abusivi appartenenti alle cosche di San Luca tra Ardore, Bovalino (un palazzo a tre piani) e Africo. Moltissimi gli appezzamenti agricoli, i terreni, gli uliveti, gli agrumeti posti sotto sequestro dai militari del Ros e del Comando provinciale di Reggio. Inoltre un’abitazione abusiva con un bunker annesso è stata sequestrata a San Luca a Paolo Nirta e Antonio Strangio. Il dettaglio dei beni posti sotto sequestro rileva infine come siano stati a disposizione dei presunti appartenenti ai due gruppi criminali di San Luca decine e decine di automobili di grossa cilindrata (soprattutto Bmw, Volkswagen e Mercedes). Due delle imprese sequestrate per ordine dei giudici, la Edil Costruzioni e la Nova Scavi Srl, la prima di Santo Maviglia, la seconda dello stesso Maviglia e del fratello Pietro, entrambe sede legale ad Africo (ma la Nova ha avuto, in passato, sede legale a Paderno), avrebbero operato, secondo gli inquirenti, anche nell’hinterland milanese.
La Faida di San Luca, in 18 anni 17 morti – Sono 17 in tutto le persone uccise nella faida di San Luca tra le cosche Nirta-Strangio e Pelle-Vottari. Lo scontro ha avuto inizio il 10 febbraio del 1991 da uno scherzo: alcuni ragazzi, con il volto coperto da maschere di Carnevale, lanciano uova in un circolo ricreativo gestito da alcuni esponenti della famiglia Vottari. Ne scaturisce una rissa cui fa seguito l’assassinio di Domenico Nirta e Francesco Strangio e il ferimento di altre due persone. Poco meno di un anno dopo, il primo maggio del 1993, vengono uccisi, in tre diversi agguati, quattro presunti affiliati alla cosca Vottari: Giuseppe Pilia, Vincenzo Pugliese, Giuseppe Vottari e Antonio Strangio. Dopo questo episodio, la faida registra una lunga pausa, interrottasi nel gennaio e nell’ottobre del 2005 con gli omicidi di Salvatore Favasuli e Antonio Giorgi. Il giorno di Natale del 2006 lo scontro conosce un altro momento significativo con l’assassinio di Maria Strangio, moglie di Giovanni Luca Nirta, il vero obiettivo dell’agguato. Dopo gli assassini, nel 2007, di Rocco Natale Aloisi, Giuseppe Campisi e Antonio Giorgi, la faida registra il suo momento culminante con la strage di Duisburg, in Germania, del giorno di Ferragosto, con l’assassinio di sei persone, tutte presunte appartenenti alla cosca Pelle-Vottari: Marco Marmo, Sebastiano Strangio, Francesco Giorgi, i fratelli Marco e Francesco Pergola e Tommaso Francesco Venturi. La risposta delle forze dell’ordine si concretizza il 31 agosto del 2007 con l’operazione Fehida, condotta dai carabinieri, che porta all’arresto di 42 persone appartenenti ad entrambi i gruppi coinvolti nello scontro. Nel dicembre del 2007 e nel maggio del 2008 vengono eseguite altre due operazioni, con l’arresto, complessivamente, di 29 persone. Il 12 marzo di quest’anno, infine, viene arrestato Giovanni Strangio, accusato di essere stato l’ideatore e l’esecutore, insieme a un complice non identificato, della strage di Duisburg.
Antonella Crippa