Monza – Non è indagato e neppure sospettato, ma i carabinieri e il sostituto procuratore Alessandro Pepè stanno concentrando su di lui le loro attenzioni. Si tratta di un 25enne, sposato e con figli, bengalese, l’uomo con il quale Sharna Abdul Gafur, la diciottenne (avrebbe compiuto 19 anni a marzo) uccisa mercoledì sera in un monolocale del quartiere San Rocco, aveva da qualche tempo una relazione sentimentale. Potrebbe essere stato lui a strangolare la ragazza in un raptus ed essersi quindi allontanato dall’appartamento di via D’Annunzio con il suo cellulare chiudendosi la porta a chiave alle spalle.
Oppure no, magari quel giorno non l’ha neppure vista e allora le indagini devono essere orientate altrove. E’ quello che i militari e il sostituto procuratore vogliono appurare. L’uomo non risiederebbe in Brianza, le sue ricerche sono in corso. Intanto è stata confermata la notizia che la diciottenne, in Italia da tre anni dove svolgeva lavori saltuari, era stata promessa in sposa a un connazionale di mezza età in Bangladesh con un contratto matrimoniale. Ma, una volta in Italia, la ragazza aveva conosciuto il 25enne che aveva cominciato a frequentare nonostante il parere contrario dei familiari. I conseguenti dissapori l’avrebbero convinta a lasciare i genitori e la sorella, residenti a Gallarate, e a farsi ospitare dallo zio, un cameriere in un albergo a Milano, persona irreprensibile e affidabile dicono i vicini e gli investigatori.
Roberto Magnani