Cogliate – “Ti sono vicina in questo momento di dolore”, questo il testo del biglietto inviato, insieme ad una corona di fiori, ad una sposina il giorno della sue nozze. Un brutto tiro posto come suggello a quasi un mese di continue telefonate anonime e messaggi infamanti spediti all’indirizzo di R.R., giovane donna che, il 28 ottobre del 2006 si accingeva a salire le gradinate della chiesa, percorrere la navata piena di fiori e finalmente, in quello che doveva essere il giorno più bello, dire sì al suo futuro marito. Alla fine poi è andata proprio così, ma gli insulti e i disperati tentativi da parte di un’altra donna (quasi fosse una moderna “Don Rodrigo” in gonnella) di impedire il matrimonio della sposina hanno soltanto prodotto una denuncia querela depositata alla stazione dei carabinieri di Solaro. Denuncia che ha poi dato il via al procedimento penale approdato davanti al giudice del tribunale di Desio, Simona Improta.
Martedì mattina è stata ascoltata dal magistrato la sposina che, insieme al marito e alla loro primogenita, ora risiede a Cogliate. La donna ha raccontato ciò che le è accaduto nel periodo immediatamente precedente alle nozze: «Dall’inizio di ottobre ho continuato a ricevere telefonate e messaggi che mi insultavano, che sostenevano che il mio futuro marito mi tradiva – ha raccontato la cogliatese al magistrato – quel periodo di preparativi al matrimonio mi è stato completamente rovinato. Ho sempre avuto fiducia in mio marito, siamo felici abbiamo una bimba e ora aspettiamo il nostro secondo figlio, ma in una simile situazione qualche dubbio mi è venuto».
Stando a quanto è emerso durante l’udienza di martedì 19 gennaio, le telefonate e gli Sms accertati sarebbero stati più di una ventina. Si trattava per lo più di insulti. Spesso il numero di provenienza delle ingiurie era anonimo, in un paio di occasioni è però risultato il numero di un cellulare che è stato indicato nella denuncia presentata ai carabinieri. Altre volte, all’altro capo del telefono, c’era una voce femminile che la sposa ha detto di avere riconosciuto.
Le telefonate e i messaggini si sono interrotti subito dopo la celebrazione delle nozze, ormai il piano di impedire l’unione della coppia era andato in fumo. Tuttavia, il giorno del matrimonio, a casa della sposa, insieme agli altri fiori, è arrivata anche una composizione floreale più adatta ad un funerale con il biglietto sopraccitato.
Ora è imputata per molestie una trentaquattrenne, R.M.S., lontana parente della coppia. Il processo è stato rinviato alla prossima estate. Il 22 giugno, sempre in Tribunale a Desio, dovranno essere ascoltati altri testimoni, tra questi il marito della parte lesa.
Nel frattempo la coppia sta vivendo con serenità l’arrivo del secondogenito.
I. Ba.