Buongiorno, mia figlia di sei anni non riesce ancora a trattenere la pipí durante la notte, non si sveglia e al mattino troviamo sempre il letto bagnato. Perché?
Buongiorno, sembra che il disturbo di cui parla rientri nella sfera dell’enuresi. L’enuresi consiste nella minzione involontaria di urinarie in bambini di età superiore ai sei anni, età in cui il controllo sfinterico dovrebbe essere completamente sviluppato.
Ci sono più tipi di enuresi, questa infatti può presentarsi esclusivamente durante la notte oppure durante il giorno, esistono poi forme miste nelle quali assistiamo alla minzione involontaria sia notturna che diurna.
L’enuresi può verificarsi sia nel caso in cui il bambino non abbia mai raggiunto completamente il controllo sfinterico, oppure in seguito ad un periodo in cui è stato capace di trattenere l’urina.
La forma maggiormente diffusa è l’enuresi notturna come nel vostro caso.
Le consiglio in primis di procedere con una visita di base per escludere problematiche organiche, infatti l’enuresi in alcuni casi potrebbe essere un sintomo di alcune patologie come per esempio il diabete, la vescica neurologica o infezioni del tratto urinario.
Talvolta la fuoriuscita involontaria è legata alla maturazione dell’organismo, potrebbe per esempio esserci una minor capacità della vescica di contenere urina, oppure una maggior produzione di quest’ultima. Il disturbo potrebbe essere legato ad una instabilità della muscolatura vescicale.
Una volta escluse queste condizioni mediche si potrebbe andare a ricercare la causa in questioni emotive come avviene nella maggior parte dei casi.
Il disturbo porta con sé vissuti emotivi difficili per il bambino, emerge senso di inadeguatezza, una bassa autostima e insicurezza.
Inoltre con la crescita della bambina, potrebbe diventare complicato farle fare esperienze sociali importanti per lo sviluppo.
Le consiglio di non far pesare il problema alla bambina, non sgridatela quando trovate il letto bagnato o evitate di impostare rigide regole educative sull’argomento pipí.
Rivolgetevi ad uno psicologo esperto in età evolutiva che vi accompagnerà in questo percorso e se fosse necessario, anche procedere con un intervento neuropsicomotorio per migliorare la percezione di sé e le competenze della bambina, sia in relazione a sé che agli altri.
Giulia Casiraghi *
* Laureata all’Università di Milano Bicocca, è TNPEE – Terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva. Iscritta all’albo professionale dei terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva n°448. Si occupa di età evolutiva, in particolare segue bambini e ragazzi tra zero e 18 anni con disturbi del neurosviluppo. Lavora come libera professionista a Milano e nella provincia di Monza e Brianza. Per info: mail, Facebook, Instagram.