Monza – Uno show tutto per Davide Van De Sfroos. Non è un concerto, non è uno spettacolo teatrale è uno “show”. Abbiamo incontrato Van De Sfroos che è autore e regista, oltre che protagonista, per saperne qualcosa di più.
Come nasce questo progetto?
“Scrivo da sempre – ha risposto Bernasconi – . Spesso ho scritto senza cantare, altre volte ho cantato senza aver scritto. Quello che viene proposto è una serata non convenzionale: non è un semplice concerto. Ci sono le mie canzoni e quelle di altri. Ci sono ospiti diversi sul palco, ma non è certo un talk show. Sono affiancato dall’attrice Stefania Pepe, ma non è uno spettacolo teatrale in senso assoluto. Insieme si giocherà a far cultura. A riprendere la cultura del nostro territorio e che segna l’appartenenza di ciascuno di noi”.
Questo è un tema a te molto caro, un mese fa è stato proposto a Milano il Festival Identità e Musica di cui eri direttore artistico, c’è, secondo te, un desiderio di ritrovare le proprie radici?
“La rassegna Ide&M è stata vincente. Il Teatro degli Arcimboldi è stato sempre gremito. Ma quel che più mi preme sottolineare è che, oltre ai grandi nomi, sono emersi degli artisti davvero interessanti alcuni dei quali mi affiancheranno anche in questo nuovo show”.
C’è anche una riscoperta del dialetto, secondo te?
“In un certo senso sì. Spero non sia una moda ma che sia supportato da qualcosa di più e questo show si propone propone proprio questo: di andare a fondo e quindi fare cultura”.
Tu hai sempre sottolineato che il tuo dialetto è il laghé, che caratteristiche ha?
“È la lingua della zona in cui sono cresciuto e vivo. È un dialetto forte, con una bella carica di ironia e una verve che per le canzoni funziona bene. Tuttavia ho dimostrato in passato come non sia solo quello, ma il dialetto può essere anche intensamente drammatico”.
Davide Bernasconi è cresciuto sul lago, certo, però è nato a Monza, che rapporti hai mantenutoo con il neocapoluogo di provincia?
“Sono andato via da Monza che avevo due anni e mezzo, quindi sinceramente i miei ricordi erano molto confusi, tipici di un bambino di quell’età. Ho ristabilito un certo contatto da qualche anno. E adesso almeno una o due volte passo da Monza per concerti o manifestazioni come nell’ultima edizione di Monzapiù prima del GranPremio a settembre. Era un tassello che mi mancava e adesso ci ritorno volentieri”.
Il tour proseguirà fino alla fine di marzo, in mezzo ci sarà anche la partecipazione al Festival di Sanremo come si vocifera?
“Sono voci, appunto. Io non ho ancora detto che ci sarò, anche perché non sono ancora stato invitato. In ogni caso mi fa piacere che il Festival della canzone italiana si apra al dialetto.”
Giusy Taglia