Lazzate, partorisce gemelliMa uno dei due non ce la fa

Lazzate – Tragedia in sala parto l’altra mattina poco prima dell’alba all’ospedale Valduce. Una ragazza di 27 anni residente a Lazzate, ricoverata già da alcuni giorni, ha subìto un cesareo d’emergenza dopo un lungo e difficile travaglio: uno dei due gemellini che avrebbe dovuto dare alla luce, è nato morto per cause che sono in questo momento al vaglio della Procura della Repubblica di Como (pm Simone Pizzotti). Il secondo bambino sta per fortuna bene, benché in un primo momento medici e ostetrici avessero temuto danni legati a una anossia cerebrale, cioè alla mancata ossigenazione del cervello. 

I carabinieri hanno già acquisito tutta la documentazione del caso, mettendola a disposizione del pubblico ministero di turno. Accertamenti sono stati avviati anche dalla direzione dell’ospedale, che ha ovviamente attivato il gruppo di lavoro per il rischio clinico, l’organismo che negli ospedali italiani si occupa di analizzare modelli e sistemi a tutela del paziente. È impossibile, in questa fase, capire come siano andate le cose:si sa soltanto che la mamma, già ricoverata da alcuni giorni, stava bene, e che nulla, fino al momento dell’ingresso in sala parto, aveva fatto presagire un esito simile. 

Il travaglio sarebbe iniziato verso mezzanotte:per favorire le contrazioni, alla donna sarebbe stata somministrata ossitocina ma qualcosa dev’essere andato storto. Alla fine i medici che l’assistevano si sono risolti a eseguire un parto cesareo, che non è però bastato: il primo dei due bambini, entrambi maschi, è nato morto. Carabinieri e magistrato sono stati avvertiti subito dallo stesso ospedale: «Siamo ovviamente i primi a voler chiarire cos’è successo – ha detto ieri Alessandro Rampa, il direttore sanitario della struttura di via Dante – Gli accertamenti che la Procura vorrà svolgere serviranno di sicuro anche a noi. Posso dire che tragedie come queste possono capitare anche quando si fa una buona medicina, quando si adottano protocolli e si seguono procedure. Non è detto che debba esserci per forza errore umano, ma è importante che, nel caso, a dirlo sia l’autorità giudiziaria».

È probabile che il pubblico ministero richieda per iniziare una autopsia. La morte di un feto rientra nel novero dei cosiddetti eventi sentinella, che vanno subito segnalati al ministero. La mamma dei due gemelli non ha patito conseguenze a livello fisico. Resta lo choc per la morte del bambino.