L’addio di Magoni al RenateEcco il perché di un divorzio

Oscar Magoni e l'Ac Renate si sono detti addio. Scaduto il contratto che lo legava alla società di Gigi Spreafico e Giancarlo Citterio, il mister ha spiegato in conferenza stampa, le ragione del perché «non si è trovato un accordo».
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Renate – «Avevo voglia di sentirmi non solo un allenatore in campo per questa squadra, ma questo non è possibile farlo. Dunque, con grande stima verso tutti, saluto Renate. Ho dato tutto quello che potevo dare e penso che io adesso debba fare un’altra strada. Non potrei accettare un insuccesso col Renate che sento mia più di ogni altra squadra che ho allenato in 7 anni. Forse è finito il mio ciclo qui».
Oscar Magoni e l’Ac Renate si sono detti addio. Scaduto il contratto che lo legava alla società di Gigi Spreafico e Giancarlo Citterio, il mister ha spiegato nella conferenza stampa di lunedì mattina, le ragione del perché «non si è trovato un accordo».

Magoni voleva avere più margine di manovra all’interno dell’ambiente nerazzurro col quale rimane un feeling speciale. «Non mi sentirete dire cose assurde oggi – spiega – il risultato di quest’anno, la salvezza, è stata raggiunta con due domeniche di anticipo, abbiamo fatto un grandissimo lavoro. Ma il Renate, per competere in Lega Pro deve crescere ancora, è un’ottima squadra, ma va migliorata. Io volevo sentirmi non solo un allenatore in campo. Volevo portare a Renate un valore aggiunto, ma non è possibile. Io però non punto il dito contro nessuno. Non ci sono stati screzi o discussioni. Per il calcio non voglio perdere delle amicizie»

E poi: «I sentimenti che provo oggi? Non posso negare che provo tristezza, sono dispiaciuto soprattutto per i due presidenti che erano convinti che sarei potuto restare ancora. Mi piace ricordare i momenti belli passati. Io rimango, dopo i presidenti, il terzo tifoso del Renate, una società alla quale sono legatissimo».

Qualcosa evidentemente non è però coinciso. L’uscita del ds Luigi Abbate («Mi aspettavo qualcosa di più») pesa come un macigno. Magoni non si sottrae. «Quelle dichiarazioni non mi hanno fatto piacere, l’ho detto anche al diretto interessato – dice – venivamo da un quinto posto, ma il livello del campionato si è alzato. La mia impressione è che la salvezza fosse l’obiettivo scontato».
Intanto circolano le voci sul suo futuro (a Seregno?), mentre pare già deciso il suo successore a Renate. Si fa insistente il nome di Antonio Sala, tecnico che in passato ha guidato Cagliari, Monza, Ternana, Siena e Pro Sesto con alterne fortune.
Elisabetta Pioltelli