La Shoah spiegata a tutti i ragazziSeveso racconta i Giusti brianzoli

La Shoah spiegata a tutti i ragazziSeveso racconta i Giusti brianzoli

Seveso – Riuscire a ricreare quel clima di frustrazione, indifferenza e terrore, che ha caratterizzato la persecuzione ebraica in Europa da parte del nazismo e del fascismo, non è un’impresa facile. E forse non è neppure possibile farlo. Ciò che è possibile, invece, è tramandare la memoria di una tragedia attraverso il recupero di una storia condivisa. Una storia radicata sul territorio che faccia riflettere vecchi e giovani e che sia soprattutto in grado di contribuire al processo di immedesimazione col quale è poi possibile scavare fino al fondo delle coscienze.

Non è quindi banale celebrare la Giornata della memoria così come l’ha pensata l’associazione “Senza confini” con l’iniziativa, in programma per giovedì 27 gennaio, intitolata “Per non dimenticare”. Un’iniziativa patrocinata dall’amministrazione comunale, ma anche dalla Provincia di Monza e Brianza e dal Parco delle Groane. L’appuntamento è nell’aula magna dell’istituto comprensivo di via De Gasperi alle 21, un appuntamento da non perdere non fosse altro perché non sarà soltanto una serata dove ricordare la deportazione e lo sterminio degli ebrei, ma anche un momento per ripercorre vicende che hanno colpito direttamente Seveso e altri comuni limitrofi in quei travagliati anni.

«Nel corso di quella serata potranno essere ascoltate le testimonianze di persone che hanno vissuto sulla propria pelle esperienze di deportazione – ha spiegato Roberta Miotto, presidente dell’associazione Senza Confini – testimonianze come quelle di Riccardo Fumagalli ed Ettore Gorla, due sevesini che durante la guerra furono detenuti nei campi di concentramento. Oppure la storia della famiglia Tagliabue di Desio che salvò, nascondendola in soffitta, un’altra famiglia di ebrei». E infatti anche la Brianza, benché non può essere paragonata alla Germania o ad altri paesi occupati dai nazisti, dove le comunità ebraiche erano più numerose, ha delle storie che, proprio perché locali e più intimamente vicine a noi, sono in grado di coinvolgere l’opinione pubblica spesso distratta.

Nel corso della serata del 27 sarà anche narrata la vicenda di Walter Fontana, nato dalla relazione fra un sergente dell’aviazione tedesca e Colombina Galimberti di Seveso. Una storia che sembra tratta da un romanzo di guerra o da un film e che invece racconta un episodio realmente accaduto. A rendere ancora più evocativo l’appuntamento ci penserà la banda cittadina di San Pietro Martire. Infine, da non perdere, la mostra intitolata “Terror Hàza” – Budapest, mostra curata dal liceo Frassati e che potrà essere visitata sabato 29 e domenica 30 gennaio, sempre in via De Gasperi dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.
Ivan Bavuso