In Sud Africa e in Australia era un mito, a Detroit lavorava come muratore. E di lui si dice che “divenne una star senza sapere di esserlo”. La carriera di Sixto Rodriguez è tutta da raccontare e anche una volta sentita tutta si stenta a crederci.
È la storia di un folk singer, di sangue misto messicano e nativo americano, nato in Michigan, innamorato della chitarra e con tante storie da raccontare. Le storie della vita reale, quella che gli scorreva intorno tutti i giorni. Quella della workin’ class, ma senza essere Bruce Springsteen o Bob Dylan. Soprattutto è la storia di un uomo che a un certo punto aveva deciso che avrebbe dovuto scegliere tra un successo che non arrivava e la vita vera, quella delle sue canzoni. Quella che vuole che serva un lavoro per vivere, soprattutto quando arriva una famiglia da mantenere.
È allora che Sixto, classe ’42 e due album all’attivo a cavallo degli anni ’70, sceglie di fare il carpentiere. A Detroit. Intanto dall’altra parte del mondo la sua musica diventa la colonna sonora di una generazione dal Sud Africa alla Nuova Zelanda. E in Sud Africa è la colonna sonora di coloro che si opponevano all’apartheid.
(“Sugar man” di Sixto Rodriguez)
“Sugar man”, dal titolo di una delle sue canzoni più famose, vende dischi e la sua figura diventa mitologica. A un certo punto si diffonde anche la voce che sia morto, ucciso da un colpo di pistola. Lui, inconsapevole di tutto, a Detroit continua a costuire case. A quel punto un’etichetta australiana compra i diritti di alcune sue canzoni, lui fa anche un tour. Ma il successo è ancora lontano.
La svolta vera arriva vent’anni dopo, quando la figlia scopre tutto grazie a una ricerca su internet. Ricominciano i concerti (in Sud Africa), si riaccende l’attenzione. Nel 2012 – grazie a un regista svedese, a due fan sudafricani e alla loro affannosa necessità di fare luce sulla storia del cantante – la vita di Sixto Rodriguez è diventata un docu-film presentato al Sundance Film festival e premiato agli Oscar. Una storia vera, stavolta sì, di speranza e di riscatto.
(“Wonder” di Sixto Rodriguez)
Sugar man a marzo arriva per la prima volta in Italia – il 21 a Bologna, il 22 a Milano – e il grosso dei biglietti è andato esaurito già nelle prevendite invernali. Poi il tour continuerà in Europa con date sold out. C’è anche un sito internet ufficiale che racconta tutto (vai).
Venerdì 21 marzo, “Searching for Sugar Man” (già trasmesso su Sky arte a novembre) è in programmazione su Rai 5 alle 21.15.