Grezzago – “Era un ragazzo molto solare, socievole, amava uscire con gli amici e aveva la passione per i motori. La moto l’ha sempre avuta, era un esperto sia in strada che in pista. Non doveva succedere”. Le parole sono di Flavio Carlo Menegat, 32 anni, socio del giovane che giovedì pomeriggio ha perso la vita in un incidente motociclistico a Grezzago. La vittima è Carlo Greco, 31 anni, residente a Cambiago da un paio di mesi, dopo il trasferimento da Cesano Maderno. Andava in moto per piacere, ma anche per lavoro, per provare i mezzi dei clienti che si servivano presso il negozio Bikeland di Busnago, nell’area del centro commerciale Il Globo. Anche giovedì viaggiava in sella a una due ruote di grossa cilindrata, la Yamaha 1500 di un cliente che evidentemente faceva i capricci. “Carlo è uscito per provarla e vedere cosa non andava –ha raccontato il socio- ma non è più tornato e ci hanno telefonato per darci la brutta notizia”. Quello che è successo nel frattempo è scritto nei verbali della polizia locale, intervenuta a Grezzago in via Venezia poco dopo le 15. Sul posto una scena orribile che poco spazio ha lasciato alla speranza di salvare la vita del giovane imprenditore. Carlo Greco è stato trovato sull’asfalto, prono, con il casco indossato ma una pozza di sangue uscito dalla testa. Immobile, incosciente. Con ogni probabilità è morto sul colpo quando si è schiantato a terra, per motivi ancora da stabilire, ma i soccorritori dell’Avps doi Trezzo le hanno tentate tutte. Lo hanno girato con le precauzioni del caso e poi spogliato, provando a rianimarlo. L’elisoccorso è arrivato dal Niguarda di Milano e ha proseguito negli sforzi intubando il ferito. Niente da fare, il ragazzo non si è più ripreso. Il compito di ricostruire la dinamica è ora della polizia locale che si è occupata dei rilievi del caso. A far cadere il centauro potrebbe essere stata una perdita di controllo dovuta a quel dosso a 50 metri dal quale giaceva il corpo e a 100 metri dal quale la moto. Il sospetto è che la velocità del mezzo fosse elevata, tesi che qualcuno sul posto ha bisbigliato dopo l’incidente. Comunque sia i testimoni non mancano e le loro dichiarazioni verranno prese in esame dagli agenti che stanno cercando ora di ricostruire la dinamica e di trovare le vere cause dell’incidente. Nemmeno il collega ha saputo dire molto: “ci sono arrivate notizie vaghe, al momento non sappiamo nulla di certo”. Menegat e il terzo socio del negozio aperto sei anni fa proprio dalla vittima attendono la data dei funerali, pensando a un’iniziativa di commemorazione del collega.
Valeria Pinoia