Il polo (scolastico) con il bucoL’istituto che non c’è a Brugherio

Un cratere in via Rodari: è quello che è destinato a rimanere a lungo il cantiere della scuola superiore. Le notizie che arrivano dalla Provincia di Monza non sono confortanti. Anche se i tecnici non si sbilanciano sulla data di ripresa dei lavori, c'è pessimismo.
Il polo (scolastico) con il bucoL’istituto che non c’è a Brugherio

Brugherio – Un cratere in via Rodari: è quello che è destinato a rimanere a lungo il cantiere della scuola superiore. Le notizie che arrivano dalla Provincia di Monza, infatti, non sono confortanti e, anche se i tecnici non si sbilanciano sulla data di ripresa dei lavori, i rappresentati del Comitato per la costruzione dell’istituto sono pessimisti dopo l’incontro avuto lunedì con la commissione Istruzione.

«L’opera – afferma il presidente Paolo Ferrentino – potrebbe restare ferma per tutto il 2013. Quel che è certo è che non sarà conclusa prima della stagione didattica 2014-2015». Il nuovo intoppo, l’ultimo di una lunga serie, è causato dal Patto di stabilità oltre che dalla carenza di risorse conseguente al pesante taglio dei finanziamenti statali e al calo delle entrate tributarie nella casse brianzole.

«Capiamo – commenta il presidente – che non è in discussione la volontà politica e che i ritardi sono dovuti a questioni tecniche e finanziarie. Sta di fatto che ci troviamo di fronte a un edificio la cui prima pietra è stata posata con grande clamore nell’autunno 2009». Ferrentino lancia una stoccata alla giunta guidata da Dario Allevi: «Forse – riflette – qualcuno ha avuto troppa fretta nell’inaugurare il cantiere, non sappiamo se per improvvisazione o perché non conosceva i dettagli del progetto. In Provincia ci hanno assicurato più volte che i lavori sarebbero ripresi già a fine 2011, invece ci troviamo ancora con lo scavo aperto».

Il comitato, aggiunge, continuerà a pungolare gli amministratori monzesi: «Vigileremo – precisa il presidente – per evitare che le risorse stanziate per il nostro istituto siano dirottate altrove, magari per terminare altre costruzioni». Nel giro di un mese, chiariscono in via Tommaso Grossi, si potrà fare qualche previsione sulla ripresa dell’intervento: prima, però, il consiglio provinciale dovrà approvare il Bilancio 2012 e il Piano delle opere pubbliche.

«Privilegeremo – spiegano i dirigenti – quelle già in atto, come la nuova sede dell’istituto agrario di Limbiate. Se ci rimarrà qualcosa penseremo anche a Brugherio». I più ottimisti ipotizzano che gli operai possano tornare in via Rodari a dicembre, in modo da rinviare i pagamenti dell’impresa al 2013. «L’unica speranza – scherzano – per cominciare prima è quella di vincere al Totocalcio o di riuscire a vendere qualche immobile. Abbiamo parecchi progetti in ballo, ma non abbiamo i soldi per realizzarli».
Monica Bonalumi