Il Papa: la famigliaè come il paradiso

Una bimba vietnamita gli chiede di parlare della sua famiglia e il Papa non si tira indietro. Crisi, conciliazione famiglia e lavoro, separati: questi i temi su cui Benedetto XVI ha parlato a braccio, sabato sera. Dal Papa mezzo milione di euro ai teremotati.
Il Papa: la famigliaè come il paradiso

Bresso – Il papa che non ti aspetti, che parla di sé, e a braccio. E’ accaduto sabato sera, al parco nord di Bresso, quando Cat Tien, una bimba vietnamita ha chiesto al santo padre sul palco di parlare della sua famiglia. Benedetto XVI ha ricordato soprattutto le suonate, con suo padre, esperto di cetra e cantante, suo fratello, grande musicista. La domenica era un giorno speciale, dedicato al Signore: già il pomeriggio del sabato il padre spiegava le letture del giorno successivo. Il giorno di festa, anche in tempi difficili segnati da guerra e povertà, lasciava spazio a camminate nei boschi e giochi, dialoghi tra famigliari. ”Siamo cresciuti bene perché ci siamo sentiti amati da Dio, attraverso l’amore dei genitori e dei fratelli – ha detto il papa -. Quando penso al paradiso penso a uno stato simile a quello della mia infanzia, felice”.
Ma la serata non ha spiccato il volo sulle ali dei bei ricordi, ma è rimasta ancorata a terra, con le domande poste successivamente al pontefice da quattro coppie straniere: i fidanzati del Madacascar, Serge Razafimbony e Fara Andrianombonana, hanno sottolineato la difficoltà di concepire un legame “per sempre”; la famiglia greca Nikos e Pania Paleologos, due figli, ha chiesto come si fa ad avere speranza in una situazione così drammatica dal punto di vista economico; i coniugi Jay e Anna Rerrie, americani, sei figli, hanno problemi a conciliare il lavoro con il rapporto in famiglia e coi figli; la famiglia brasiliana Maria Marta e Manoel Angelo Araujo ha messo il dito sulla piaga delle separazioni in continuo aumento e sulla sofferenza per l’impossibilità di accedere ai sacramenti che vivono i risposati.
Il papa non si è tirato indietro alle sollecitazioni, ed ha avuto parole precise per tutti. “Il ‘per sempre? È nel dna del matrimonio. Non basta l’innamoramento; ci vuol un approfondimento dell’esperienza interiore che coinvolga la ragione e la volontà della persona. Come nelle nozze di Cana, al primo vino –innamoramento – succede un secondo vino, più buono del primo perché ha avuto tempo di fermentare, maturare…”.
Crisi economica. “Ognuno faccia quello che può . Non ho ricette – ha detto il papa – per ridare speranza aa chi è in difficoltà. Però suggerisco un’idea:  se ci sono gemellaggi tra città, non ci possono essere gemellaggi tra famiglie o tra parrocchie  che arrivino all’aiuto concreto?
Conciliazione famiglia-lavoro. “Sollecito gli imprenditori – ha detto Benedetto XVI –  a dare libertà ai propri dipendenti, libertà di avere il tempo per coltivare i rapporti famigliari. E una raccomandazione, per tutti:  la domenica sia riservata a Dio”.
Separazioni. Il Papa ha riconosciuto che il fenomeno è una grande sofferenza per la Chiesa, che “ha la responsabilità di accompagnare in un percorso le coppie sposate, oltre che avviarle al sacramento” E ha auspicato che i risposati, impossibilitati ad accedere ai sacramenti,  non siano lasciati soli: “devono sentirsi amati, non isolati”. La loro condizione provoca sofferenza, “ma se accettata è un dono per la chiesa”. Ed ha aggiunto: “L’Eucarestia se vissuta in comunione con la Chiesa è partecipata anche se non viene assunta fisicamente”.
In collegamento con una tendopoli di terremotati  ha chiuso la serata. “Facciamo il possibile per aiutarvi, con la preghiera e con l’aiuto materiale”. Il Papa, il giorno successivo, è passato dalle parole ai fatti: donando 500mila euro (il dono ricevuto per la visita a Milano, la cosiddetta “carità del papa”) alle popolazioni colpite dal sisma. Il denaro verrà affidato ai vescovi di Mantova, Modena, Ferrara , Carpi e Bologna.
Antonello Sanvito