Il filo di Arianna: l’hockey è tutto Tanto cuore e grinta da vendere

Contro l'Amatori Modena esordio stagionale in serie B per Arianna Saiu. Nei mesi scorsi la ragazza sul pattini ha partecipato al campionato femminile a Sandrigo. «Mi piace il contatto fisco con l'avversario. Credo di essere un buon difensore e non ho paura».
Il filo di Arianna: l’hockey è tutto Tanto cuore e grinta da vendere

Agrate Brianza – Arianna Saiu, classe ’95 è una giocatrice in forza all’Hockey Agrate ormai da 5 anni che, settimanalmente, incrocia mazze e rotelle con i maschietti nel campionato under 17. Qualche volta, poi, Arianna ha anche la soddisfazione di disputare alcuni minuti in serie B, con la prima squadra. E’ successo anche nell’ultima gara di campionato, disputata dai gialloblu lo scorso 31 gennaio in casa contro l’Amatori Modena e largamente vinta per 11-4.

Non è la prima volta in assoluto in serie B per la Saiu ma un po’ di emozione c’è sempre, come confermano le sue parole ad inizio intervista: «Contro Modena ero all’esordio stagionale in prima squadra e quindi, anche se avevo già giocato in categoria in passato, un poco di agitazione c’è sempre. Poi però, in campo è passato tutto. Ho giocato soltanto tre minuti ma direi che è andata bene».

Come mai, tra tutti gli sport praticabili, hai scelto proprio l’hockey?
Ci sono arrivata grazie ad un mio compagno di classe alle scuole medie che oggi gioca ancora con me in Under 17. Lui mi ha convinto a provare e mi è piaciuto. Avevo bisogno di uno sport che mi consentisse di sfogarmi.

 Cosa ti piace in particolare di questo sport?
La grinta e l’energia che c’è in campo. E il contatto fisico con l’avversario, che ti spinge al massimo impegno per superarlo. Prima giocavo a pallavolo e questo elemento mi mancava.

Quando vieni chiamata in serie B, giochi contro degli uomini. Cosa prova, in questi frangenti, una ragazza di diciassette anni?
L’anno scorso, alla prima esperienza in assoluto in serie B, al momento di entrare in campo ero spaventatissima e speravo che il mio allenatore cambiasse idea e non mi facesse giocare. La scorsa settimana, invece, contro Modena è andata molto meglio. Ora in allenamento gioco anche senza il casco, mi sento più sicura e ho imparato a fidarmi dei miei compagni.

Potresti indicarci un tuo pregio e un tuo difetto come giocatrice?
Credo di essere un buon difensore o almeno così mi dicono. Non ho paura e ora vado anche a “cacciare” la pallina. A volte però, se si gioca a zona, questo può essere un difetto. Per il resto, posso dire che ci metto molta grinta e impegno ma so che ho ancora moltissime cose da imparare.

Arianna gioca in difesa, come “terzino” (o meglio come “terzina” ) e fa parte di una minoranza: le giocatrici di hockey. Non è l’unica però. Lo scorso dicembre, in veneto, a Sandrigo per la precisione, si è disputato il campionato italiano femminile di hockey a rotelle.
Arianna ha partecipato, giocando per l’occasione in prestito nelle fila del Breganze e, per la prima volta, ha potuto giocare soltanto contro delle ragazze. Da allora, dice, «mi sembra di entrare in campo mettendoci molto più impegno e più cattiveria agonistica».
Corrado Alberti