Un Festival talmente virtuale da essere più vero che mai. Più che mai vivo. E proprio ora che le scene da lockdown si riaffacciano nella vita di tutti, l’emozione artistica offre spunti e riflessioni capaci di aiutare ad elaborare una nuova resilienza condivisa. È questo il risultato dell’energia inesauribile e delle capacità, umane ed artistiche, della compagnia teatrale “Il Veliero”.
Il Festival di teatro e disabilità “Lì sei vero”, nella versione speciale Back to life veicolata dai social e da Radio Binario 7, è divenuto un evento diffuso, di casa in casa, di smartphone in pc, capace di regalare “profonda leggerezza” con i video in concorso. «La voglia di esserci nonostante tutto – ammette Daniela Longoni, alla direzione artistica del Festival con Chicco Roveris – ci è arrivata dai nostri attori. Loro ci hanno spinto a trovare una nuova modalità che ha regalato a molti una sorta di ricarica per affrontare questi tempi difficili». Una grande famiglia allargata, quella del Veliero, con una 30 di attori e di relative famiglie e una quindicina di volontari.«I nostri attori hanno il vantaggio di essere abituati a trovarsi in situazioni che richiedono un continuo cambiamento e adattamento. Mostrano che si può essere pieni di energia lo stesso, anche in momenti così difficili. Per fare cose diverse. E così abbiamo fatto. Certo, poi il contatto diretto con le compagnie è mancato, ma non le emozioni». Quest’anno sarebbe stata la prima edizione internazionale del Festival, con compagnia in arrivo da Europa e Sudamerica. Ma l’emergenza sanitaria ha costretto tutti a cambiare i piani.
Così sul palcoscenico virtuale sono “saliti” i racconti per immagini del quotidiano lockdown vissuto la scorsa primavera. Circa 50 i lavori arrivati, tra la sezione dedicata alle compagnie teatrali e quella riservata alle realtà del territorio. Venti quelli selezionati per il concorso finale. Difficile per la giuria arrivare al verdetto, atteso, e veicolato in un video che ha riassunto le giornate vissute al Binario 7 grazie a uno studio dedicato, allestito per l’occasione, nel rispetto delle norme su sicurezza e distanziamento fisico. Per la categoria ”Il lockdown quotidiano” il premio come miglior video è andato a “Il Magnifico teatrino Errante di Bologna”, che si aggiudica di diritto l’accesso al prossimo Festival. Miglior video per “Comunità da lockdown” al gruppo teatrale Le menti fresche della cooperativa monzese Novo millennio. Sono state inoltre conferite 5 menzioni speciali: a “La mia amica Federica” di Federica Perego e Caritas Monza, “Giulio Covid 19” del Cdd di Muggiò, consorzio Desio-Brianza, “Gomitolo” de Il Seme”di Cesano Maderno, “Luci e ombre -14/28 marzo 2020” Comunità Mauriziana di Villareggia (Torino) e “pre-Senti” di “diversamente in danza” Asd di Verona.
Un’edizione speciale del Festival come sempre dedicata a Valentina Aliprandi. L’attrice de “Veliero” prematuramente scomparsa è un ricordo costante per tutti. E la bravura dei suoi colleghi è un ulteriore omaggio a lei, a quella che era la sua bravura. Con questa edizione è arrivato infatti anche il conferimento della medaglia della Luna da parte del Comune di Monza ad Aldo Pavesi ed Eugenio Bramati, protagonisti della fiction tv “Ognuno è perfetto”, all’attrice Valentina Venturin, al regista Giacomo Campiotti e al produttore Alessandro Passadore. “Il Veliero” ha inoltre realizzato un suo video girato durante il lockdown dedicato alla canzone di Francesco Gabbani “Viceversa”. Immagini condivise e coinvolgenti. «Gabbani lo ha visto, ne è stato colpito – svela Chicco Roveris – e ci ha promesso che è sua intenzione venire a trovarci in futuro». E in tema di “doni inaspettati” e sorprese l’esplosivo Veliero promette per Natale altre immagini e altre emozioni.
L’edizione 2020 è riassunta nei commenti dei tanti partner che hanno condiviso il lavoro artistico e sociale de “Il Veliero”: teatro Binario 7, Fondazione Monza e Brianza, rete di Tiki Taka, Csv Monza Lecco e Sondrio, gli sponsor, il Comune di Monza che ha contribuito ben oltre il patrocinio. «“Lì sei vero” è riuscito a stupirci di nuovo – sottolinea Marta Petenzi, segretario generale della Fondazione della Comunità Mb. – Di più, forse, degli anni precedenti. Si è adattato con passione e fantasia alla situazione attuale: una testimonianza della straordinaria capacità del terzo settore di essere resiliente e di sapersi innovare ogni giorno». «Organizzare il Festival è stata una vera sfida – ammette Ilaria Cassanmagnago, responsabile organizzazione Lì sei vero -. In sinergia con i nostri partner ci siamo mossi sapendo che tutto sarebbe stato in divenire. Ma il risultato odierno è una bella risposta a tutte le domande che in questo tempo di fatiche e avversità ci poniamo».
Le fa eco Giovanni Vergani, della rete Tiki Taka, Equiliberi di essere: «Una settimana intensa, densa di parole, immagini e significati.Una scommessa quella di mettere in scena un festival diverso dal solito,una scommessa vinta, perché oggi abbiamo bisogno di parole che non siano solo numeri e fatica,abbiamo bisogno di un pensiero che va tenuto alto per costruire e tracciare prospettive,abbiamo bisogno di uno sguardo di cura in cui sentire appartenenza nell’umanità delle relazioni. Sono convinto che lavorare incessantemente sulle relazioni di comunità sia lo strumento più grande che oggi abbiamo per poter navigare il nostro tempo».
«Il filo conduttore è stato la volontà di opporsi al “distanziamento” imposto, pur seguendo le regole – sottolinea Emanuele Patrini, presidente di “Tu con Noi”-. I lavori sono stati la prima risposta efficace al virus, un “vaccino” che ha contrastato l’effetto dello stare soli». «Anche quest’anno l’emozione del Festival ha colpito nel segno – rimarca Viviana Veltre, coordinatrice Area cittadini e comunicazione Csv Mls. – Abbiamo vissuto momenti intensi di poesia, bellezza, gioia, riflessione e organizzato momenti sui temi caldi come scuola, sport, inclusione, welfare. Abbiamo rivissuto, attraverso i video, il lockdown con forme espressive diverse ma senza differenze».
«Un teatro chiuso è un dolore e una sconfitta per tutti – ammette Gregory Bonalumi – direttore generale Binario 7 – qualunque sia la ragione. I ragazzi del Veliero sono riusciti nell’impresa quasi impossibile di renderlo vivo e pulsante per una settimana, seppure virtualmente». «Ogni anno me ne torno a casa con un regalo prezioso – ammette l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Monza, Desireè Merlini-. I filmati in concorso mi hanno fatto riflettere sulla capacità di comprensione e lettura del mondo che un cuore sensibile e poco influenzabile dalle sovrastrutture riesce ad avere». «Credit agricole Italia – conclude Sara Ceccatelli, direttrice filiale Monza – crede nel progetto del Veliero e lo sostiene per il terzo anno. Riconosciamo il valore del teatro come luogo magico in cui realtà e fantasia si fondono, eliminando ogni vincolo e limitazione».