Il Cenacolo e le altre opere di Leonardo, l’arte dei detenuti in mostra a Ville aperte

Limbiate, con villa Crivelli Pusterla, Barlassina con palazzo Rezzonico, e Arcore, con villa Borromeo d’Adda ospitano le opere, frutto di percorsi artistici all’interno della casa di reclusione di Bollate grazie alla collaborazione di Ville aperte con l’associazione “dEntrofUoriars”, che ha come intento il reinserimento sociale di detenuti attraverso la fruizione del patrimonio culturale ed artistico in tutte le sue forme.
L’ultima Cena con i volti dei detenuti
L’ultima Cena con i volti dei detenuti

Leonardo accompagna i visitatori anche in questa edizione 2020 di “Ville aperte”. E questa volta (dopo il filo rosso delle vie d’acqua dello scorso anno) lo fa con una modalità unica nel suo genere. Un Cenacolo vinciano dove gli apostoli sono ritratti con il volto di detenuti. E ancora, una Battaglia di Anghiari sorprendente e una Dama con l’ermellino ad effetto, rivisitata in chiave floreale e faunistica. Sono queste le riproduzioni di opere leonardesche realizzate, con estro, dai detenuti del carcere di Bollate che abbelliscono alcune residenze della Brianza durante le giornate della manifestazione che apre le porte del patrimonio artistico-culturale del territorio. Limbiate, con villa Crivelli Pusterla, Barlassina con palazzo Rezzonico, e Arcore, con villa Borromeo d’Adda ospitano le opere, frutto di percorsi artistici all’interno della casa di reclusione che viene indicata come modello anche per i progetti di reinserimento. Anche per l’edizione odierna di Ville aperte, infatti, si rinnova la collaborazione con l’associazione “dEntrofUoriars”, che ha come intento proprio il reinserimento sociale di detenuti attraverso la fruizione del patrimonio culturale ed artistico in tutte le sue forme. Nelle passate edizioni alcune persone recluse avevano affiancato come volontari le guide nell’accompagnare i visitatori in luoghi aperti, come la Villa reale a Monza e palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno.

Dostoevskij scriveva che la bellezza salverà il mondo ed è proprio questo ad ispirare il progetto dell’associazione dEentrofUori ars di Milano. Tutto è nato da un’esperienza pilota nel capoluogo lombardo, di pochissimi anni fa, in occasione dell’iniziativa “Aperti per voi” del Touring Club italiano con detenuti impegnati nelle visite alla chiesa di San Fedele e alla Casa Museo Boschi: uscite dal carcere che hanno mostrato subito la loro efficacia, Così è arrivata anche la Brianza. Impossibile però quest’anno, in base alle disposizioni per l’emergenza da Covid 19, far uscire i detenuti dalla casa circondariale. Ma il ponte tra il mondo della detenzione e la cultura non poteva fermarsi ed è nato un nuovo progetto, in collaborazione con l’associazione Le Belle Arti che opera a Bollate e la disponibilità della casa di reclusione.

Il Cenacolo e le altre opere di Leonardo, l’arte dei detenuti in mostra a Ville aperte
Dama con l’ermellino ad effetto, rivisitata in chiave floreale e faunistica

«Non possiamo mollare, ci siamo dette – spiega Patrizia Rossetti, presidente di “dEntrofUoriars” e con Ornella Forte ideatrice del progetto. – E così abbiamo pensato a una diversa modalità di “presenza” ed è avvenuto qualcosa di eccezionale: abbiamo ricevuto quattro richieste da Comuni brianzoli. Tre siamo riuscite ad accettarle ed eccoci qui: il nostro impegno è un modo anche per far comprendere alla società civile che se non si regalano prospettive diverse ai detenuti, non si potrà mai pensare di mostrare loro una nuova strada». Una sfida forte, tutta in divenire. Un’alleanza che ha visto unire gli intenti di Rossetti e Forte, da molto tempo volontarie in carcere, a quelli di Renato Galbusera e Anna Garau di “Le belle arti”, che hanno seguito i laboratori per la realizzazione delle opere. A villa Crivelli Pusterla è già stato collocato il dipinto, un metro per quattro metri, realizzato da Sasha Galli, attualmente detenuto a Bollate, che ha la particolarità di riprodurre il Cenacolo con i volti dei detenuti e proprio dei due docenti che hanno supervisionato il lavoro. «Un’Ultima cena odierna, dove prodotti da fast food fanno capolino sul tavolo – spiega Rossetti – e in cui nessuno dei detenuti ha voluto prestare il volto a Giuda».

A Palazzo Rezzonico di Barlassina sono stati invece esposti un altro dipinto di Galli, questa volta ispirato alla Battaglia di Anghiari e una serie di sanguigni realizzati dal detenuto Giacomo Sessa, sempre con la riproduzione di alcune opere di Leonardo. «Abbiamo persone che ancora ricordano la giornata trascorsa tra le bellezze della Villa reale a Monza. Per loro è stata un’esperienza unica: dare l’opportunità di stare in un ambiente bello, ricco di storia e cultura, di qualità, è una strada per ritrovare autostima e scoprire contesti diversi, dove proprio la bellezza cambia la prospettiva. Speriamo di poter tornare presto a fare uscite con i detenuti». Info e prenotazioni: villeaperte.info