Giussano, un’Unità che divide”Strappo” Comune-Comitato

A pochi giorni dal 17 marzo, a Giussano si litiga sulla firma dei cartelloni che annunciano le iniziative in programma. Iniziative che pareva dovessero essere condivise dal Comune e dal Comitato spontaneo di associazioni. Pareva.
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Giussano – C’è da augurarsi che almeno sui manifesti la parola “unità” rimanga inalterata. A una settimana di distanza dal 17 marzo, giorno in cui il popolo italiano ricorda i morti per l’indipendenza, la libertà e l’unità della patria, a Giussano si litiga su quale firma debba essere messa sui cartelloni pubblici che annunciano le iniziative in programma. Iniziative che pareva dovessero essere condivise dall’Amministrazione comunale e dal Comitato spontaneo di associazioni sorto per celebrare il 150esimo anniversario dell’Italia unita. In realtà giovedì l’amministrazione (sindaco assente per motivi personali) ha rivendicato la paternità dei manifesti. Formalmente, stando a quanto trapela dagli ambienti comunali, per l’Amministrazione non esisterebbe nessun comitato e dal momento che il manifesto viene pagato con soldi pubblici deve uscire a firma dell’Amministrazione che, comunque, riconoscendo il valore delle ricorrenza, avrebbe ringraziato le associazioni e i cittadini che hanno collaborato alle iniziative, sottolineandone il loro impegno. Ma la querelle, nonostante siano state avanzate motivazioni formali pur fondate, ha tutto il sapore di una disputa politica se non personale. E Luigi Folcio, anima del Comitato, non ci sta. Così giovedì ha ritirato il testo che avrebbe dovuto uscire sul manifesto: «Non mi sta bene che si ragioni per simpatie o antipatie – ha detto -. Si dice che il Comitato non esiste ma ho scritto l’11 febbraio in Comune, a nome del Comitato spontaneo per le celebrazioni del 150esimo, per avere l’autorizzazione a collocare 4 gazebo in piazza, autorizzazione che ci è stata concessa. L’impressione piuttosto è che qualche associazione di questo gruppo non stia bene a qualche amministratore. Come possiamo festeggiare in questo modo l’Italia unita?». Che dovesse scoppiare la polemica si era già capito lunedì in Consiglio comunale, quando il vicesindaco Marco Citterio, replicando a una comunicazione di Matteo Riva del Pd, aveva parlato di «un presunto comitato dal momento che nessuno ad oggi si è fatto vivo con l’Amministrazione né per iscritto né verbalmente». Si era detto stupito Folcio: «Le parole del vicesindaco ù mi lasciano perplesso dal momento che mi pare una grave leggerezza definire così un gruppo di liberi cittadini che si riuniscono nel nome dell’Italia unita. Alla nostra riunione organizzativa per definire il programma della cerimonia è stato invitato il massimo rappresentante del Consiglio comunale e cioè il suo presidente Angelo Molteni, che è intervenuto martedì».
Federica Vernò