Che qualifica, ragazzi, nel Gp d’Inghilterra. Roba da togliere il fiato. Col primo set di gomme (gialle, ovviamente) Hamilton parte e arriva in 1’25”995, sotto un limite (1’26”) che sembrava infrangibile. Poi parte Vettel, ha il collo che gli duole un po’ ma stringe i denti, si concentra e arriva al traguardo in 1’25”936: 0,057 meglio di Lewis. Secondo treno di gomme, parte ancora Lewis: primo settore è leggerissimamente sopra poi è velocissimo e migliora il tempo di Vettel che non riesce a far meglio ed è staccato di 44 millesimi. Raikkonen è terzo con 98 millesimi di distacchi, poi Bottas staccato (0,325) che precede Verstappen, Ricciardo, Magnussen, Grosjean, Leclerc e Ocon. Una qualifica che era partita come una battaglia campale sin dal Q1.
Nel Q1, Vettel e Hamillton a parte che si erano dati battaglia qualificandosi al Q2 con gomme soft (gialle), la vera sorpresa è stata Charles Leclerc qualificatosi ottavo: un exploit eccellente che entra nel Q2 in ottava posizione.
Nel Q2, quello che determina le gomme con cui i piloti partiranno la scelta è totale: pneumatici soft. E qui Hamilton riesce a rimontare anche perché Sebastian ha il collo dolorante fin dall’inizio della qualifica che gli procura un certo fastidio. Cosicché nella curva 17, Vettel perde leggermente il posteriore e lascia il miglior tempo a Hamilton che cerca a Silverstone la sua sesta pole position del GP d’Inghilterra. Eccellente ancora Leclerc, qualificandosi, per la seconda volta, al Q3 quello che determina la griglia di partenza.
Gara molto indecisa, quindi, domani. Sicuramente il passo gara della Ferrari con temperature elevate è migliore di quello Mercedes. Oggi sulla pista c’erano 54 gradi, livello che tutti possono sopportare al meglio per un giro di qualifica ma che in gara può causare una montagna di sorprese. Come al solito è difficile fare previsioni: molto dipenderà dalla resa delle gomme e dal loro consumo. Senza nulla togliere, ovviamente alla qualità delle monoposto e al valore dei piloti.