Ultima giornata della prima serie di test preliminari in vista dell’inizio del mondiale il 17 marzo a Melbourne. La seconda serie comincerà martedì prossimo e, come la prima, durerà quattro giorni. In questi secondi test, oltre allo sviluppo conclusivo delle monoposto i piloti cercheranno il limite della monoposto con gomme da qualifica. Allora potremo conoscere veramente le vere potenzialità delle macchine.
Il lavoro di giovedì è stato differenziato dalle varie squadre. La Renault, ad esempio, ha cercato la prestazione e Hulkenberg ha segnato il miglior tempo davanti al sorprendente pilota della Toro Rosso Alexander Albon, nato a Londra ma cittadino thailandese e al compagno di squadra Daniel Ricciardo.
Mercedes, Ferrari e Alfa Sauber hanno invece portato a termine sedute differenziate di long run, i tedeschi alternando i due piloti gli italiani con Charles Leclerc e Giovinazzi. Il commento di Valtteri Bottas alla fine dei test è stato … finlandese: “I piloti Ferrari sembrano molto forti a prescindere dal carico di carburante o dal set up. Vanno veloci sia sui long run che sul giro secco. Ora sono più avanti di noi ma non si può dire quanto perché con le nuove regole ci sarà una corsa allo sviluppo. Onestamente a noi la classifica dei tempi non ci interessa, come d’abitudine, ci concentriamo sul nostro lavoro e i riferimenti che cerchiamo riguardano noi stessi, in diverse condizioni e con le varie componenti e set up, passando dall’una all’altra delle gomme”.
Il lavoro di Mercedes e Ferrari è stato differenziato sia nella modalità dell’uso dei piloti e sia delle strategie di sviluppo. La Ferrari, che mi è sembrata un pelo più avanti rispetto dei grandi avversari tedeschi e della Red Bull, ha fatto lavorare Leclerc sia a serbatoio pieno sia con metà, questo per avere riferimenti esaurienti dai vari chilometraggi di una ipotetica gara (in cui è vietato il rifornimento) con i diversi quantitativi di carburante senza rivelare agli avversari la reale potenzialità della macchina. Se Leclerc e Vettel avessero effettuato una reale, intera simulazione di gara sarebbe stato facile, per Mercedes e Red Bull soprattutto avere indicazioni abbastanza precise sulla Rossa.
Anche la Red Bull ha fatto un ottimo lavoro di sviluppo sulla lunga distanza, percorrere chilometri è fondamentale per avere riferimenti utili. Per Verstappen e Gasly dopo un inizio non buonissimo (soprattutto perché il francese ha sbattuto la macchina contro le protezioni) nella prima giornata, le soluzioni ideate da quel geniaccio di Adrian Newey hanno cominciato a lavorare e la Red Bull ha messo a nudo grandi qualità, soprattutto nel passo gara.
Così come l’Alfa Romeo Sauber, con la quale Antonio Giovinazzi, senza cercare troppo la prestazione (arrivata quasi alla fine di un long run) ha sviluppato ulteriormente la macchina con la quale, ieri, Raikkonen aveva già ottenuto prestazioni di rilievo. Devo dire, a onor del vero, che tutte le macchine impegnate in questa prima serie di test invernali, si sono mostrato più competitive rispetto all’anno scorso. Ciò potrebbe significare una diminuzione della differenza di prestazione fra la prima e l’ultima dello schieramento di partenza, quindi molta più competitività sia davanti, sia in mezzo, sia nelle retrovie di una corsa. Potrò essere smentito magari la settimana prossima, con la seconda serie di test, oppure sin dal GP d’Australia: ma, adesso, da quel che ho visto la sensazione è questa.