Bernareggio – Nessuno sembra sapere nulla, aver visto nulla o aver sentito qualche cosa. Al civico sette di via Monte Grappa, il giorno dopo la tragedia che ha portato alla morte di Antonia Stanghellini, 47 anni madre di tre figli, sembra che non sia successo niente. Le bocche dei condomini del palazzone bianco e marrone sono cucite. Il pudore o la tristezza inducono i residenti a non parlare o a dire frasi di circostanza del tipo «non ero in casa», «l’ho saputo dalla stampa». E’ inquietante il velo di silenzio che è caduto nel giro di poche ore sulla vicenda della 47enne, che pare abbia urlato mentre l’ex marito, Moustafa Hashuani 46 anni, la uccideva con tre coltellate al corpo.
La cronaca – L’omicidio si è consumato sabato sera tra le 18.30 e le 19. L’allarme è stato dato proprio dall’uomo che, dopo aver colpito l’ex moglie, si è presentato alla caserma dei carabinieri distante poche centinaia di metri dalla casa. La corsa dei militari non è servita a nulla: arrivati all’appartamento hanno trovato Antonia Stanghellini già morta. Interrogato, l’uomo ha confessato nella notte ed è stato trasferito nel carcere di Monza con l’accusa di omicidio volontario.
E’ la conclusione di una relazione già finita proprio per il crescendo di violenza di Hashuani nei confronti della moglie. Lei aveva già presentato delle denunce ai carabinieri, due nel 2012, ma le aveva sempre ritirate pensando, o sperando, di calmare l’uomo sempre più geloso. Una scelta fatta anche per proteggere i loro figli di 12 e 16 anni, che ora sono stati affidati alla nonna.
Sabato Antonia Stanghellini avrebbe dovuto incontrare delle amiche a Vimercate: non vedendola arrivare l’hanno chiamata sul cellulare, ricevendo dall’altra parte la risposta dell’uomo e sentendo un grido d’aiuto della donna. Ma era già troppo tardi: Moustafa Hashuani di lì a poco si sarebbe presentato in caserma per confessare di aver colpito a coltellate la moglie. E di averla uccisa.
Lorenzo Merignati
Chiara Pederzoli