Consegna rottame radioattivoUn’azienda di Nova nei guai

Venticinque chili di metallo radioattivo intercettati dagli agenti della Polizia giudiziaria della Procura di Monza a Lonato (Brescia). Si tratta di parte di un carico consegnato da un'azienda novese, finita nei guai.
Consegna rottame radioattivoUn’azienda di Nova nei guai

Nova Milanese – Venticinque chili di metallo radioattivo in un carico di rottame ferroso da 26 tonnellate. Per questo la squadra reati ambientali della Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Monza ha chiuso le indagini nei confronti di R.S. un rottamaio di Nova Milanese titolare di una ditta autorizzata nella gestione di rottami ferrosi.

In un carico di materiale venduto a un’azienda di Lonato, in provincia di Brescia, è stato infatti ritrovato un pezzo di metallo il cui peso si aggira intorno ai 25 chili compatibile con emissioni di uranio 238, uranio impoverito. La circostanza è emersa dalle analisi effettuate una volta che il carico è arrivato a destinazione. Gli investigatori monzesi hanno agito insieme ai colleghi della Polizia locale e dell’azienda sanitaria di Brescia. Le indagini hanno permesso di accertare che il metallo radioattivo proveniva, appunto, da un carico in arrivo dalla Brianza.

Nel fascicolo vengono contestate violazioni alla legge speciale sui rifiuti radioattivi, in particolare si parla di mancata sorveglianza e autorizzazione al trasporto di rifiuti del genere. Il fatto risale all’anno scorso, ma ora le indagini sono giunte al termine: potrebbero portare, quindi, a sanzionare il comportamento del venditore che non avrebbe controllato il materiale prima di cederlo all’acquirente. In questi casi, comunque, sono previste pene convertibili in pene pecuniarie. A suo tempo il pezzo metallico incriminato era stato messo in sicurezza e smaltito secondo le procedure previste dalla legge, coinvolgendo, quindi, una ditta specializzata nel trattamento di rifiuti di questo genere.

Gli accertamenti non hanno permesso di risalire alla provenienza del materiale: non si sa, insomma, da quali lavorazioni o strutture dismesse arrivasse il pezzo radioattivo. Si tratta di materiale comunque considerato dagli esperti non particolarmente pericoloso, anche se rimane insolita la comparsa di un oggetto del genere finito in un deposito di rifiuti ferrosi.
Paolo Rossetti