Cesano, lavoro nero e clandestiniCondannata titolare di laboratorio

Cesano – E’ stata condannata a cinque mesi di reclusione, ma se l’è cavata grazie alla sospensione condizionale della pena. Si tratta di A.T. imputata per sfruttamento dell’immigrazione clandestina e lavoro nero. A condannarla è stato il giudice del Tribunale di Desio, Simona Improta. A deporre davanti al giudice, prima che il pm e la difesa dell’imputata concludessero con le rispettive richieste, è stato ascoltato l’ispettore del lavoro che il 10 ottobre del 2007, insieme ai carabinieri, aveva effettuato un sopralluogo in un laboratorio di Cesano Maderno che confezionava calze.

In quell’occasione i militari e il funzionario avevano scoperto che all’interno dell’azienda c’erano nove persone che stavano svolgendo varie mansioni lavorative, ma che non risultavano regolarmente assunte. Delle nove persone identificate una sola era italiana, gli altri erano stranieri, per la maggior parte pachistani e marocchini. Degli otto extracomunitari solo tre erano in regola con i documenti di permanenza nel nostro Paese, cinque erano privi del permesso di soggiorno. Stando sempre alle dichiarazioni dell’ispettore del lavoro, la struttura dove questi dipendenti clandestini erano impiegati era fatiscente ai fini della sicurezza. Per questo motivo la titolare del laboratorio era stata anche sanzionata con una multa. Al rientro dalla camera di consiglio il giudice ha emesso la sentenza di condanna accogliendo le attenuanti generiche e infliggendo all’imputata cinque mesi di reclusione, pena che è stata sospesa grazie al beneficio della condizionale.

i.b.