Carate, neonata morta nel 2007Il giudice nomina tre superperiti

Carate – Nominato il collegio di professionisti incaricato di effettuare la “superperizia” per fare luce sulle cause della morte della bimba nata nell’ottobre di quattro anni fa all’ospedale di Carate e deceduta dopo poche ore. La decisione di affidare a un gruppo di consulenti il quesito su cui ruota il processo, ossia se c’è stata colpa medica del ginecologo attualmente accusato di omicidio colposo, un professionista sessantenne di Besana Brianza, è stata adottata dal giudice del tribunale di Monza Franca Anelli, davanti a cui pende attualmente il processo. Secondo il capo di imputazione, la responsabilità del medico starebbe nel non aver convertito il parto naturale della gestante, una donna di 32 anni di Giussano, in un intervento di taglio cesareo, dopo che le ostetriche (la cui posizione nella vicenda è stata archiviata, all’epoca dell’inchiesta preliminare) avevano ravvisato tracce di sangue nel liquido amniotico del feto. La vicenda processuale seguita al dramma vissuto dalla madre della piccola ha fatto emergere però la possibilità che la responsabilità del decesso possa essere contestata non tanto al ginecologo, quanto al neonatologo intervenuto successivamente al parto. In questo caso, il tribunale potrebbe rimandare gli atti del processo in procura, chiedendo di accertare le eventuali responsabilità dell’altro medico. Indicativa in questo senso era stata la testimonianza di un altro specialista intervenuto d’urgenza dall’ospedale di Lecco, per cercare di salvare la piccola. «Ritengo che la bimba non fosse stata assistita in maniera idonea, perché la ventilazione era insufficiente», aveva detto all’epoca. Il collegio di esperti nominato dal giudice, composto da un ginecologo, un medico legale e un neonatologo, dovrà rendere noto l’esito dei suoi accertamenti il primo di giugno, data di rinvio del processo.
Federico Berni