Reggae, gipsy-punk, rock, rap di denuncia. Quello che, oltre a far saltare e sudare, fa anche cantare la rabbia a squarciagola. A Sesto San Giovanni per cinque sere si balla col BloomLive Festival. Nell’ordine Stephen Marley, Gogol Bordello, Caparezza, Sud Sound System, The Cult. Il tutto nella cornice archeologico-industriale del Carroponte.
Si comincia mercoledì 11 luglio con Stephen Marley, figlio di Bob e fratello di Ziggy e Damien. Il dna di famiglia è ovviamente in levare, ma Marley jr ha esplorato i generi musicali approdando anche all’hip hop e al rhythm’n’blues.
Mescolanza violenta giovedì 12 luglio con i Gogol Bordello. L’impatto con Eugene Hutz può essere destabilizzante, ma una volta trovata la sintonia non resta che lasciarsi travolgere da un’onda rock-folk-gitana-punk. Un genere non classificabile, solo da ascoltare (e vivere).
Il modo migliore per scaldare l’atmosfera in vista del venerdì sera. Il 13 luglio arriva Caparezza e al Carroponte ancora si ricordano del concerto dell’anno passato. Michele Salvemini è un animale da palcoscenico e si è guadagnato lo status di artista di protesta, di quello che non le manda a dire e le canta a tutti. Potenti e santi compresi. Apre il concerto il progetto Rezophonic (di cui lo stesso Caparezza fa parte), nato per raccogliere fondi da destinare allo sviluppo idrico in alcuni paesi africani.
Per chiudere con i fuochi d’artificio il cartellone prevede Sud Sound System, sabato sera, e The Cult, domenica. I salentini festeggiano i vent’anni di carriera e portano in scena vecchi e nuovi successi. The Cult hanno pubblicato in maggio il nono album in studio dopo cinque anni di silenzio. E con “Choice of Weapon”, Ian Astbury e Billy Duffy hanno ripreso anche l’attività live.
I concerti iniziano alle 21.30. L’ingresso per Stephen Marley, Caparezza e The Cult costa 15 euro, venti euro per Gogol Bordello, dieci per Sud Sound System. Il Carroponte è a Sesto San Giovanni in via Granelli.