Burago Molgora, tagli alla WagnerMuro contro muro con i sindacati

Burago – La crisi esiste, esiste veramente. Lo sanno bene i lavoratori della Wagner Colora di Burago che anche dopo l’incontro avuto con l’azienda mercoledì scorso, non hanno certezze per il loro futuro: «L’azienda è rimasta rigida sulle sue posizioni – ha detto Antonio Castagnoli della Fiom Cgil – noi abbiamo ribadito le nostre condizioni: l’azienda non può tagliare l’organico senza un prezzo da pagare». Ma le posizioni dell’azienda sembrano chiare: stop alla cassa integrazione ordinaria e conferma dei tredici esuberi imminenti.

Questa è la situazione che si è venuta a creare da gennaio ad oggi. Infatti nel sito di Burago, che occupa circa sessanta persone, l’azienda aveva concordato con i sindacati l’utilizzo di tredici settimane di cassa integrazione ordinaria, assicurando che si trattava di una manovra utile a ridurre i costi in un frangente temporaneo di difficoltà di mercato. In più di un’occasione la Wagner ha rassicurato i suoi dipendenti: non ci sono problemi strutturali, avrebbe sempre sostenuto, il fatturato appare solido.

«Ad un paio di mesi di distanza – prosegue Castagnoli – la stessa azienda ha deciso però di sospendere la cassa integrazione, di richiamare tutti i lavoratori in reparto e di annunciare l’imminente richiesta di esubero». La situazione è apparsa così per quella che era: grave. «Abbiamo in programma un incontro con l’azienda per martedì prossimo. Lo hanno chiesto i vertici della Wagner per decidere su da farsi – dice Castagnoli – vogliono prendere tempo e vagliare le nostre proposte. Noi chiediamo e vogliamo un periodo di cassa integrazione straordinaria e l’apertura di una procedura di mobilità». Ma stando a quanto è trapelato dall’incontro di mercoledì scorso l’azienda tedesca è sembrata molto rigida sulle sue posizioni.

«Se l’azienda non approvasse e non accogliesse le nostre richieste allora dovremo tornare a sentire i lavoratori – conclude Castagnoli – E in quel momento prenderemo tutte le contromisure del caso» Ampliando lo sguardo sull’intero panorama Wagner va ricordato che sono coinvolti nella procedura di licenziamento trenta lavoratori. Questi esuberi sono stati ripartiti complessivamente nei vari stabilimenti che la multinazionale tedesca, produttrice di materiale per la verniciatura destinato al commercio e all’industria, ha aperto nel nord Italia tra Burago, Gessate, Vicenza e Treviso. Tutto rimandato a martedì quindi. Il comune in questi ultimi mesi ha approvato un fondo per il sostegno alle famiglie che hanno perso il lavoro.
Lorenzo Merignati