Brianza, depurazione dell’acqua:in arrivo megamulte dall’Europa

S'è dotata di fognature e impianti di depurazione già da molti decenni, ma costerà comunque caro alla Brianza l'aver trascurato la qualità dell'acqua. È ormai in dirittura di arrivo la megamulta dell'Unione europea all'Italia per la insufficiente o mancante depurazione degli scarichi nei fiumi.
Brianza, depurazione dell’acqua:in arrivo megamulte dall’Europa

Monza – S’è dotata di fognature e impianti di depurazione già da molti decenni, ma costerà comunque caro alla Brianza l’aver trascurato la qualità dell’acqua. È ormai in dirittura di arrivo la megamulta dell’Unione europea all’Italia per la insufficiente o mancante depurazione degli scarichi nei fiumi. E la Brianza non ne è immune. Una multa miliardaria (in euro…) che lo Stato dividerà tra le regioni inadempienti le quali, a loro volta, gireranno le multe, pro quota, in capo ai Comuni. Una cinquantina i Comuni brianzoli coinvolti, che fanno capo ai depuratori di Monza, Vimercate, Seveso Nord, Seveso sud, Cassano d’Adda e Trucazzano.
È quanto emerso sabato scorso durante il convegno sul tema acqua organizzato al Pirellone dal gruppo consiliare regionale del Partito Democratico, che denuncia «ritardi di vent’anni nella depurazione» sollecitando la Regione, secondo le parole del consigliere regionale Enrico Brambilla, «a prendere in mano la situazione per mettere i Comuni e le nostre aziende pubbliche nella condizione di erogare il miglior servizio possibile».
Le sanzioni sono pesanti: 20 milioni di euro per ogni infrazione più 200mila euro di penale per ogni giorno di ritardo, dal momento della condanna, nella realizzazione delle opere necessarie. A fine 2011 erano 36 gli agglomerati lombardi non conformi, ora ridotti a 33. La prima direttiva comunitaria in tema di depurazione risale al lontano 1991, invece la 2000/60 prevede che i corpi idrici (700 in Lombardia) conseguano uno stato di qualità «buono» entro il 2015. Ma già sono state chieste deroghe al 2021 o al 2027 per il bacino del Po.
Secondo dati della Regione questi 33 agglomerati sono ormai all’ultimo stadio della procedura comunitaria (traduzione: la multa è sicura) mentre altri 84 agglomerati sono al penultimo stadio. Le sanzioni sono pesanti: 20 milioni di euro per ogni infrazione più 200mila euro di penale per ogni giorno di ritardo, dal momento della condanna, nella realizzazione delle opere necessarie. Le sanzioni possono essere sospese se i piani degli Ambiti territoriali ottimali (gli organismi di gestione del servizio idrico) dimostrino l’esistenza di progetti dettagliati per gli impianti mancanti e precisi cronoprogrammi dei lavori. Il tutto con monitoraggi ogni tre mesi da parte delle autorità comunitarie.
Insomma, controlli stringenti dopo che la procedura di infrazione della Ue, che richiede tempi lunghi, ha lasciato anni agli Stati per mettersi in regola per tempo.
E la Brianza? La Brianza, che pure s’è dotata di fognature e impianti di depurazione già da molti decenni, è paradossalmente coinvolta nella multa: paga lo scotto di un carico inquinante civile-industriale assai elevato in rapporto all’estensione territoriale.
Secondo la Regione solo per sanare le deficienze infrastrutturali più urgenti occorrerebbero 600 milioni di investimenti. Cifra colossale, per di più le aziende idriche che operano ”in house” (come Brianzacque per la Brianza) sono assoggettate, secondo il decreto «Salva Italia», al patto di stabilità: «La provincia di Monza e Brianza risulta tra le più tempestive ed attive nel procedere all’organizzazione del servizio idrico integrato -ricorda Brambilla- nonostante le numerose incertezze normative, che rischiano di rendere impossibili le gestioni in house se venisse confermato per le aziende pubbliche l’obbligo di rispettare il patto di stabilità».
In Lombardia la tariffa media dell’acqua è 90 centesimi al metro cubo (mille litri) ma solo il 20% di questa somma è destinata agli investimenti su rete e impianti.
Paolo Cova