Bernareggio, tassa sulle fotocopiePer ogni atto si pagherà 31 euro

Per avere copia dei documenti comunali il cittadino, oltre ai costi di riproduzione materiale, dovrà corrispondere all'ente locale dei «diritti di ricerca». Ma a quanto ammontano? Bisognerà sborsare 31 euro.
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Bernareggio – Novità in Comune a Bernareggio. Novità salate, per i cittadini. Questo perché sono state aggiornate le tariffe per l’accesso agli atti. Per avere copia dei documenti comunali il cittadino, oltre ai costi di riproduzione materiale, dovrà corrispondere all’ente locale dei «diritti di ricerca». Ma a quanto ammontano? Il sindaco di Bernareggio Emilio Biella e i suoi colleghi hanno stabilito che per ogni documento ricercato, riferibile all’ultimo anno, all’ultimo decennio o oltre, bisognerà sborsare 31 euro.

A spiegare la situazione è l’assessore al Bilancio Cinzia Longhi, che ha anche le deleghe al personale: «È stato un atto utile a standardizzare e ad aggiornare i regolamenti già in possesso – ha detto – basti pensare che alcuni vecchi diritti di ricerca erano ancora espressi in lire. Con questo strumento tutto sarà più semplice e veloce per tutti». A questi costi di ricerca, vanno poi aggiunti quelli necessari alla duplicazione degli atti.

Per esempio se si richiedono duplicati in formato cartaceo, ogni singolo foglio dovrà essere pagato al Comune, 20 centesimi di euro se in formato A4, mentre 30 centesimi se realizzato in formati superiori. Se invece si chiede una copia su un floppy disk, al municipio dovranno essere dati 18 centesimi per ogni disco utilizzato. Sessantadue saranno i centesimi che verranno chiesti per ogni cd rom adoperato. Per chi invece chiederà copia degli atti e se li farà scaricare su una chiavetta usb, la delibera assicura che «non verrà richiesto alcun costo».

Dagli uffici così spiegano la tariffazione: «Questi costi sono in linea con quelli di altri Comuni – hanno aggiunto – e poi c’è da considerare che per ricercare alcune pratiche si rimane impegnati per giornate intere». Dal canto suo il consigliere di minoranza Irwin Corno così commenta la situazione: «Capisco che il lavoro degli uffici vada ricompensato adeguatamente, ma far gravare sulle spalle dei cittadini dei diritti di ricerca così gravosi, significa rendere la macchina amministrativa praticamente impenetrabile».

E Corno prova a guardare la vicenda anche dal punto di vista dei professionisti che si recano in Comune per svolgere il loro lavoro, proprio grazie agli atti amministrativi: «È molto probabile che gli appartenenti alle categorie professionali faranno ricadere i costi sui loro clienti». L’assessore Longhi ha sottolineato: «La mole di documenti che si duplica è tutt’altro che imponente».
L. Mer.