Autodromo: stop alla guerra legale

Autodromo: stop alla guerra legale

Monza – Nessun magistrato potrà più limitare l’attività dell’autodromo con una sentenza a causa del rombo dei motori che disturba il vicinato. È quanto prevede un progetto di legge promosso dalla Lega Nord, approvato giovedì all’unanimità e in via definitiva dalla Camera e trasformato in emendamento alla legge quadro sull’ambiente. Il testo, che tutela non solo l’impianto monzese ma anche aeroporti e aziende, è stato illustrato lunedì dai parlamentari del Carroccio. «Abbiamo dato una risposta definitiva alla questione – ha spiegato il deputato Paolo Grimoldi – nelle commissioni abbiamo fatto un gioco di squadra e abbiamo ottenuto un ottimo risultato». «Secondo me gli altri non si sono accorti cosa votavano, altrimenti il provvedimento non sarebbe mai passato – ha commentato il senatore Cesarino Monti – noto anche che quando ci sono dei problemi del territorio da risolvere gli esponenti degli altri partiti non ci sono mai».

Il passaggio chiave dell’emendamento è costituito da poche righe, stilate dall’avvocato Angela Fortuna che lo scorso anno ha raccolto l’appello lanciato dagli Amici dell’autodromo che le hanno chiesto di coordinare le diverse leggi sul rumore che, spesso, portano a interpretazioni contrastanti. D’ora in poi nell’accertare la "normale tollerabilità" delle emissioni dovranno essere salvaguardate le "specifiche sorgenti", la "particolarità" legata a determinati usi e le peculiarità territoriali e sociali di fonti quali autodromi, aeroporti, arterie importanti e aziende.

«Abbiamo cercato di coordinare le norme che fissano l’ammissibilità del rumore e quelle che introducono il concetto di normale tollerabilità a tutela dei singoli – ha chiarito Angela Fortuna – a causa di quest’ultima recentemente una fabbrica, che rientrava nei parametri di legge, ha dovuto chiudere in quanto disturbava una vicina. Alla tollerabilità negli anni scorsi si sono appellati alcuni cittadini di Biassono che con i loro ricorsi hanno messo in pericolo l’autodromo».

Una sentenza del 2006, infatti, disponeva la chiusura dell’impianto in quanto sede di attività "assolutamente voluttuaria, pericolosa e priva di valenza sociale". Il circuito era stato salvato da una legge regionale ma, fino a pochi giorni fa, rimaneva a rischio. Il provvedimento, hanno specificato i promotori, non modifica i limiti di rumore consentiti e, di conseguenza, il sindaco continuerà a firmare le deroghe indispensabili per le gare.
Monica Bonalumi