Arcore, Villa Borromeo al restauroIncarico per il progetto definitivo

Arcore – Una svolta importante per Villa Borromeo. Durante il consiglio comunale di giovedì sera è passata la variazione di bilancio che dà il via all’iter per la realizzazione del progetto definitivo su Villa D’Adda Borromeo, affidato all’architetto Massimo Carmassi, per un importo di 116 mila euro. La battaglia è stata aspra, ma alla fine la proposta tenacemente portata avanti da Claudio Bertani, consigliere comunale con delega proprio alla villa comunale, ha avuto la meglio, ottenendo anche un voto a favore da parte dell’ex sindaco Antonio Nava, mentre altri componenti dell’opposizione si sono astenuti.

«Abbiamo dato un colpo di manovella al progetto di recupero della villa» ha commentato soddisfatto Bertani, «in tal modo possiamo partire in questa corsa contro il tempo per riuscire a preparare il progetto e partecipare al bando internazionale che scade il 28 maggio, con una buona chance di rientrare nella rosa dei progetti che saranno ritenuti validi e quindi finanziabili». «Carmassi – aveva spiegato Bertani alla vigilia del convegno organizzato sabato scorso – parlerà del suo lavoro del piano di fattibilità già effettuato per conto dell’amministrazione. A questo punto però siamo a una svolta importante, anche se do ragione a Rosalba Colombo e Bedendo quando hanno obiettato che il bando europeo cui vogliamo partecipare propone prospettive per un progetto vasto e integrato: avendo più tempo si potrebbe fare una cosa più pensata. Purtroppo la tempistica è quella che è e speriamo di farcela comunque: in ogni caso il progetto resta e sarà il primo reale e concreto passo per il recupero della villa. Se non ci fosse stato questo bando non sarebbe partito niente: la villa è importante e l’indotto turistico e quindi economico che sarebbe messo in moto grazie al suo restauro automaticamente farebbe entrare nelle casse il denaro necessario per coprire le spese di molti altri lavori necessari, incluso il rattoppo delle buche, per essere banali. Speriamo quindi di essere inseriti nella rosa dei vincitori».

Il bando riguarda una riqualificazione di un bene ambientale e la villa può riuscire a rientrare in quanto è inserita in un parco. L’ideale sarebbe riuscire a restaurare il primo lotto, che comprende la facciata posteriore della Montagnola, ovvero il parterre – la parte di giardino con balaustre, siepi e fontane – e la cosiddetta sala ovale, il salone con gli specchi affacciato direttamente sul parco. «Sarebbe stato meglio riuscire a inserire il tetto e i serramenti, ma il bando non li comprende. Saranno il secondo passo».
Arianna Pinton