Seregno – In lacrime, con la bibbia in mano. Si è presentata così, giovedì, davanti al gip del tribunale di Monza, la 58enne Valentyna Franchuk, immigrata ucraina accusata di omicidio in relazione alla morte della 91enne Rita Gonella, a cui la donna faceva da badante.
“La donna era in evidente stato confusionale”, confermano da palazzo di giustizia. Per l’ucraina, difesa dall’avvocato Monnica Mariani, la procura ha ora intenzione di disporre, nei prossimi giorni, una perizia psichiatrica, per capire la capacità di intendere e volere della straniera.
Quest’ultima, nel frattempo è stata trasferita dal reparto di psichiatria dell’ospedale di Desio al carcere, dove è attualmente reclusa, a seguito dell’udienza di convalida del fermo, celebrata appunto davanti al gip brianzolo Anna Magelli. Il sostituto procuratore Flaminio Forieri ha disposto anche l’autopsia sul corpo della povera Rita Gonella, ripetutamente picchiata con un bastone. I primi riscontri dell’esame autoptico, non hanno ancora però chiarito del tutto le cause del decesso. Per avere un’idea più chiara, gli inquirenti devono aspettare che i medici completino i loro accertamenti, a partire dall’esame della cartella clinica della donna, che aveva passato i 90 anni. Certo è che l’autopsia ha confermato la presenza di diverse fratture, che la vittima ha riportato a seguito dei colpi inferti.
Al gip, invece, l’indagata ha detto di “non ricordare molto” a proposito dell’accaduto. Ha confermato di essere molto affezionata alla signora che accudiva, tanto da chiamarla “nonna”, e di essere legate dal fatto di aver entrambe perso un figlio, anche se poi è emerso che, in realtà, l’ucraina ha subito di recente la morte del marito.
F. Ber.