Serie A, tutto in una settimana per il Monza: Hellas, Lazio e Salernitana prima della sosta

Il Monza, Palladino e i ragazzi, si giocano tutto in una settimana, quella che va dal 6 al 13 novembre con Hellas, Lazio e Salernitan
Calcio Ac Monza Raffaele Palladino
Calcio Ac Monza Raffaele Palladino

Il Monza, Palladino e i ragazzi, si giocano tutto in una settimana, quella che va dal 6 al 13 novembre. Domenica in casa con l’Hellas (ore 15), giovedì in trasferta infrasettimanale a Roma con la Lazio e di nuovo domenica all’U-Power Stadium con la Salernitana, servono punti pesanti.

Serie A, tutto in una settimana per il Monza: la classifica è cambiata

Con le ultime tre sconfitte consecutive, partite dalle quali era obbligatorio uscire con punti, la classifica è cambiata. Non è critica, perché c’è chi fa peggio, ma rimane preoccupante. E tra mille pensieri, Palladino ha avuto le mani piene per tutta la settimana. È uno a cui piace lavorare: si vede, si nota nelle espressioni, nell’entusiasmo del giovane allenatore che approccia il mondo dei grandi. Finora è riuscito a trasmetterlo alla squadra e il bilancio delle sue sette partite in biancorosso, fatto di quattro vittorie (compresa quella in Coppa Italia) e tre sconfitte è comunque positivo. Ora però gli si para davanti il passo successivo, quello con lo scalino più alto: le difficoltà di natura tecnica, emotiva e quantitativa da superare. Con Juventus, Sampdoria, Spezia e persino con l’Udinese in Coppa Italia, il suo Monza ha volato sulle ali dell’entusiasmo. Un entusiasmo che non può essere certo spazzato via da tre risultati negativi, peraltro arrivati dopo prestazioni solo in parte non convincenti.

Serie A, tutto in una settimana per il Monza: i problemi da risolvere

Solo che ora ci sono problemi da risolvere che vanno oltre l’entusiasmo. C’è una difesa da inventare, completamente. C’è un attacco da amalgamare, con il rientro positivo di Petagna. C’è da trovare una soluzione sulle fasce che sia convincente tanto quanto lo fu la scelta di lanciare Ciurria da titolare. Tutti problemi che l’allenatore biancorosso dovrà risolvere e anche velocemente.

Serve tempo, sì, ma mancano solo tre gare al termine della prima parte di stagione, della pausa per il Mondiale che sarà inevitabilmente uno spartiacque del campionato. Non una scelta voluta, questa di interrompere tutto sul più bello, ma una scelta subita, alla quale certo non si può arrivare con una striscia di risultati negativi che si ripercuoterebbe in vari ambiti (ambiente, mercato, rosa) sino al rientro del 4 di gennaio con la Fiorentina e poi del 7 all’U-Power Stadium con l’Inter.

Serie A, tutto in una settimana per il Monza: giocatori da recuperare

Il tecnico ora deve concentrarsi in vista del trittico Verona, Lazio, Salernitana dal quale uscire con punti pesanti per tornare a guardare la classifica con maggior serenità. Per queste tre gare l’auspicio è che possa recuperare Caldirola (ma non ci sono dubbi, ha avuto sindrome influenzale ed è subito tornato in gruppo) e soprattutto Izzo, per sistemare la difesa. In particolare il ragazzo di Scampia porta una dimensione di aggressività diversa, sia nel gioco che nella testa. Con loro Marlon, parso finalmente convincente con il Bologna. Sulle fasce, con il ritorno di Carlos Augusto avanzato, si potrebbe pensare all’utilizzo di D’Alessandro sulla destra. Già l’anno scorso è stata una soluzione sperimentata, non con grandissimi frutti, ma serve un’alternativa a Ciurria e Birindelli.

Serie A, tutto in una settimana per il Monza: il reparto avanzato

Infine il lavoro nel reparto avanzato: Petagna ha dimostrato di valere la titolarità e così sarà da qui in poi. Fisicamente è di un’altra misura rispetto ai compagni e serve a questo Monza, senza la fretta di dargli il pallone in ogni situazione, ma dosandone l’impiego per renderlo efficace. Per il resto Caprari e Pessina sono attesi al salto di qualità. Prima di ogni cosa c’è da pensare al Verona, reduce da sette sconfitte consecutive e da un cambio di allenatore. L’Hellas avrà la fame di chi è disperato, per il Monza è il momento di dimostrare che è capace di giocare anche con determinazione e non solo con entusiasmo.