Il Presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha ufficialmente confermato la sua intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2024. Questa decisione, annunciata già l’anno scorso, è stata formalizzata giovedì sera quando Bukele ha depositato i documenti necessari per la sua candidatura. Tuttavia, la sua possibilità di essere rieletto è oggetto di contestazioni, poiché la Costituzione salvadoregna vieta al presidente in carica di candidarsi nuovamente. Nonostante ciò, la Corte costituzionale, i cui giudici sono stati sostituiti da Bukele nel 2021, in quello che è stato definito un “colpo di stato tecnico”, ha emesso una sentenza nel 2021 che ha reso possibile la sua rieleggibilità.
Bukele, in carica dal 2019, gode di grande popolarità a El Salvador e emerge come il favorito in modo schiacciante in tutti i sondaggi. La sua rielezione sembra quindi quasi certa. Bukele ha guadagnato consensi per la sua campagna, seppur controversa, contro le bande criminali che avevano portato El Salvador a registrare il più alto tasso di omicidi per abitante al mondo. Secondo dati di agosto, questa campagna ha portato all’arresto di oltre 72.000 persone e ha incluso la costruzione di una vasta prigione in grado di ospitare fino a 40.000 detenuti. Tuttavia, numerose associazioni hanno criticato la campagna per le presunte violazioni dei diritti umani, tra cui l’arbitrarietà degli arresti e la mancanza di garanzie legali per coloro coinvolti.
Qual è il background di Bukele?
A 42 anni, Nayib Bukele ha conquistato la popolarità a El Salvador durante il suo mandato come sindaco di San Salvador, dal 2015 al 2018. Emerse come un leader innovativo, giovane e orientato alla tecnologia, portando un approccio fresco alla governance.
Il malcontento cresceva nel paese nei confronti dei due vecchi partiti tradizionali, il FMLN e l’ARENA, che avevano dominato la politica salvadoregna per decenni.
Bukele si distinse velocemente dalle amministrazioni precedenti, implementando politiche populiste volte ad aiutare i cittadini comuni, come la distribuzione di pacchi alimentari durante la pandemia di COVID-19.
Un momento decisivo e innovativo si ebbe nel giugno 2021, quando Bukele collaborò con GANA per approvare una legge che rendeva Bitcoin una valuta legale a El Salvador.
Questa legge pionieristica stabilì che le imprese dovevano accettare Bitcoin come forma di pagamento. El Salvador si associò con l’azienda di wallet digitali Strike per implementare l’infrastruttura crittografica Chivo nel paese.
Il governo offrì anche $30 in Bitcoin gratuito a ogni cittadino che scaricava l’app Chivo per stimolarne l’adozione.
Con questa accettazione senza precedenti delle criptovalute come valuta ufficiale, l’obiettivo di Nayib Bukele era quello di promuovere l’inclusione finanziaria, semplificare i pagamenti delle rimesse e posizionare El Salvador all’avanguardia dell’innovazione delle valute digitali.
Tuttavia, la sua legislazione sul Bitcoin ha generato controversie, con interrogativi aperti sulla coercizione, sugli impatti della volatilità e sui reali benefici per i cittadini salvadoregni.
Vetererani ed ex guerriglieri contro Bukele
Un gruppo di ex guerriglieri e veterani della guerra civile in El Salvador, avvenuta tra il 1980 e il 1992, ha annunciato il ritiro del loro sostegno alla possibile ricandidatura di Nayib Bukele alle prossime elezioni presidenziali. Questo centinaio di ex combattenti, riuniti nella Unidad Salvadoreña por la Democracia y la Paz (Salvapaz), ha manifestato a San Salvador in occasione della commemorazione degli accordi di pace che segnarono la fine del conflitto armato.
Salvapaz afferma che il governo non solo non ha rispettato un accordo siglato nel 2018, che prevedeva indennizzi per coloro che parteciparono al feroce conflitto, causando la morte di oltre 75.000 persone, ma avrebbe anche eliminato un fondo di protezione per veterani e disabili di entrambe le fazioni coinvolte.
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