Prima del rapporto PCE degli Stati Uniti, il rally di USD/CAD è crollato a causa del mancato test della media mobile annuale

I dati degli Stati Uniti potrebbero alimentare l’attuale debolezza del valore della valuta; si prevede che il prezzo di mercato della spesa per consumi personali (PCE) riveli un rallentamento dell’inflazione. Il dollaro canadese segue il rimbalzo tra le valute del blocco delle materie prime con USD/CAD che scivola a un nuovo minimo settimanale (1,2895).

Dopo aver superato il range di apertura di agosto, USD/CAD sembrava pronto a testare il massimo annuale (1,3224). Tuttavia, il tasso di cambio ha ritracciato i suoi guadagni dalla media mobile semplice a 200 giorni (1,2763), con conseguente rottura della serie di picchi e minimi della settimana precedente.

Il PCE statunitense, previsto al 4,7% a luglio dal 4,8% su base annua del mese precedente, potrebbe influenzare il punto di vista della politica monetaria in quanto la banca centrale cerca di favorire un atterraggio morbido per l’economia degli Stati Uniti, il che potrebbe portare a ulteriori perdite per USD/CAD dal suo recente rimbalzo dal minimo mensile (1,2728).

Resta da stabilire se il Federal Open Market Committee (FOMC) modificherà le linee guida della politica monetaria, dato che il presidente Jerome Powell e la società hanno in programma di aggiornare il Summary of Economic Projections (SEP) in occasione della prossima decisione sui tassi di interesse.

Le speculazioni su un rialzo dei tassi della Fed relativamente contenuto potrebbero portare a un maggiore calo dell’USD/CAD, poiché anche la banca centrale riconosce che “è probabile che a un certo punto diventi opportuno rallentare il ritmo degli aumenti dei tassi”.

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A causa del tentativo fallito di testare il massimo annuale (1,3224), l’USD/CAD potrebbe faticare a mantenere il rialzo visto all’inizio del mese. Un’ulteriore flessione del tasso di cambio potrebbe alimentare l’attuale inversione di tendenza del commercio al dettaglio registrata all’inizio dell’anno.

Secondo il sondaggio di I.G. sul sentiment dei clienti, il 52,97% dei trader è lungo sull’USD/CAD, mentre l’11,31% è corto.

I long netti sono aumentati di 5,28 punti percentuali rispetto a ieri e del 20,75% rispetto alla settimana precedente, mentre i short netti sono diminuiti di 5,82 punti percentuali rispetto a ieri e del 6,77% rispetto alla settimana scorsa. La scorsa settimana, il 46,51% dei trader è rimasto net-long sull’USD/CAD, contribuendo al cambiamento dell’umore del retail, mentre la riduzione della posizione net-short ha contribuito a far sì che il tasso di cambio si scambiasse a un nuovo minimo settimanale (1,2895).

Tuttavia, l’USD/CAD potrebbe rimanere sotto pressione se la crescita della spesa per consumi personali (PCE) degli Stati Uniti dovesse rallentare, in quanto ciò ridurrebbe le aspettative di un ulteriore rialzo dei tassi della Fed di 75 pb e farebbe precipitare la coppia di valute verso la media mobile semplice a 200 giorni (1,2763), interrompendo la recente tendenza al rialzo dei massimi e dei minimi.

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