Nonostante le storiche aggiunte alla generazione di energia rinnovabile, la Cina è ancora lontana dal picco del carbone

Mentre la decarbonizzazione all’estero è in fase di stallo, la Cina sta cercando di implementare livelli record di capacità rinnovabile nel corso dell’anno. Tuttavia, a causa delle difficoltà economiche, è improbabile che Pechino affronti l’aumento del consumo di carbone prima del suo picco, che potrebbe essere più costoso.

Xi Jinping, il presidente cinese, ha promesso di “limitare rigidamente” l’uso del carbone e di ridurlo nel 2026 per raggiungere il picco delle emissioni di anidride carbonica (CO2) del Paese prima del 2030. La Cina ha le maggiori emissioni dell’intero pianeta.

L’ultima ondata di caldo torrido ha messo a dura prova la rete elettrica cinese.


Europa VS Cina

Durante la conferenza sul clima tenutasi a Glasgow l’anno scorso, l’Europa ha assunto un ruolo guida nel fare pressioni sulla Cina affinché intraprenda tagli più aggressivi ai combustibili fossili. Tuttavia, non è riuscita a convincere Pechino a “uscire gradualmente” senza doverlo fare completamente.

Dopo la visita di Nancy Pelosi a Taiwan, la Cina ha interrotto i negoziati sul clima con gli Stati Uniti.

Le nazioni europee si sono impegnate a eliminare gradualmente i combustibili fossili. Tuttavia, Sarah Brown, ricercatrice senior in materia di energia e clima presso Ember, ha affermato che la loro posizione nella diplomazia climatica potrebbe diminuire se il ritorno momentaneo al carbone si rivelasse permanente.

Secondo Zhang dell’Amministrazione nazionale dell’energia, fino al 2030 il consumo energetico complessivo della Cina aumenterà di un punto percentuale all’anno. Entro il 2030, inoltre, spera di aumentare approssimativamente la capacità di energia eolica e solare fino a 1.200 GW.

Secondo Jorrit Gosens, ricercatore dell’Australia National University che si occupa di politiche energetiche cinesi, ci sono indicazioni contrastanti sul fatto che la Cina stia recedendo dai suoi impegni climatici a causa delle preoccupazioni sulla sicurezza energetica.

Egli ha affermato che, sebbene non vi siano indicazioni di un aumento dei consumi, la produzione di carbone aumenterà dell’11% nella prima metà del 2022. Gran parte di questo aumento sarà utilizzato per compensare il calo delle importazioni.