Nexo, un prestatore di criptovalute, cita in giudizio l’ex direttore per un disastro commerciale da 7,9 milioni di dollari

Come riporta Law360, il prestatore di criptovalute Nexo ha citato in giudizio il suo ex amministratore, Georgi Shulev, per non aver rispettato la sua metà di un accordo.

Nexo ha chiesto all’Alta Corte del Regno Unito di ordinare a Shulev di consegnare all’azienda 9 asset di criptovalute, tra cui bitcoin ed ether. Questo era un requisito di un accordo di compromesso che prevedeva il pagamento a Shulev di 1 milione di dollari. Il prestatore sostiene di essere stato tenuto fuori dal sistema di trading BitMEX durante un periodo in cui il prezzo delle criptovalute è crollato, con un danno di 7,9 milioni di dollari.

Tra novembre e luglio, il mercato delle criptovalute ha subito un drastico calo, con il bitcoin che è sceso da 69.000 a 17.500 dollari e l’ether da 4.850 a 875 dollari.

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Dopo che Shulev ha lasciato Nexo come direttore nel 2019, HDR Global, l’organizzazione madre di BitMEX, ha chiesto all’Alta Corte di scoprire chi deteneva il portafoglio. Shulev e Nexo avrebbero dovuto informare HDR dopo che Nexo aveva assunto la responsabilità del conto come parte del contratto, ma Nexo ritiene che Shulev sia ora riluttante a farlo.

Shulev, da parte sua, sostiene che Nexo ha violato il contratto non trasmettendogli il primo dei 5 pagamenti rateali e, di conseguenza, non è in grado di notificare a HDR che il problema è stato risolto.

Secondo l’azione legale di Nexo, “Nexo è responsabile e richiede perdite per la violazione”, che saranno convertite in dollari USA.

Nexo punta a trarre profitto dall’attuale caduta del mercato acquistando aziende in difficoltà come gli istituti di prestito di criptovalute concorrenti Celsius Network e Vauld, ognuno dei quali ha congelato le transazioni a causa delle pressioni economiche degli ultimi due mesi.

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