Il Monza ha conquistato il primo storico punto in Serie A. Il gol decisivo è quello di Sensi, che arriva su una punizione magistrale. È anche l’unica conclusione verso la porta del Lecce di tutta la partita. Un po’ pochino per una sfida decisiva e cruciale che poteva rilanciare definitivamente la stagione del Monza. Invece il nervosismo ha prodotto una gara in controllo per la squadra di Stroppa, senza grande brillantezza, senza grandi spunti. Un controllo perso solamente nei minuti finali, quando una serie di calci d’angolo e palle buttate in area da parte dei salentini ha messo in mostra tutto il talento salva porta di Di Gregorio, autore di una prestazione da sette e mezzo in pagella.
Monza, il punto tattico: riecco il mal di trasferta
La gara invece ha mostrato ancora una volta il Monza titubante da trasferta. La questione era un po’ passata sotto traccia per il fatto che fino a domenica i biancorossi avevano raccolto zero punti in cinque partite, non facendo distinzione di risultato tra casa e trasferta. Ed anche perché le due precedenti uscite lontane dall’U-Power Stadium erano state Napoli e Roma. Ma il problema delle prestazioni fuori casa è antico e risale all’anno scorso. Il Monza ha costruito le proprie fortune sul terreno amico, mentre lontano dalla Brianza era poco meno di una formazione di metà classifica, con addirittura sette sconfitte in 19 partite. Un dato completamente sovvertito nei playoff, dove ha banchettato felicemente sia a Brescia che a Pisa. Ovvero quando più contava. Per questo, e per il fatto che finalmente il calendario proponeva un incrocio alla portata dopo cinque gare piuttosto difficili, erano state risposte molte attese nella trasferta pugliese. Ma il Monza ha fatto il Monza e fuoricasa ha stentato ancora una volta sotto il profilo del gioco.
Monza, il punto tattico: gioco sulle fasce cercasi
Una sola conclusione tra i pali difesi da Falcone è davvero troppo poco. Anche solo a livello statistico, sarebbe bastato qualche tentativo in più dalla distanza se in area proprio non si riesce ad arrivare. Nei 90 minuti del via Del Mare è mancato quasi completamente il gioco sulle fasce e anche per questo è stato facile per i padroni di casa controllare a vista Caprari e Mota, autori di una prestazione interlocutoria a corrente alternata, che non hanno quasi mai occupato le corsie laterali per aiutare gli esterni a creare maggior presenza e densità. Senza dirottamento del possesso sulle fasce si annullano gli inserimenti di Pessina, che perde il tempo per pungere, e non si riesce a guadagnare campo a sufficienza per entrare negli ultimi venti metri palla al piede. Il pallone poi non si alza mai con la fanteria leggera ed ecco spiegato perché, oltre ad aver concluso una sola volta tra i pali avversari, i giocatori del Monza non hanno creato nemmeno chissà quale altra occasione.
Monza, il punto tattico: un passo indietro, prima della Juventus
Doveva essere la partita della riscossa, è stato il passo indietro più importante della stagione. E domenica all’U-Power Stadium arriva la Juventus.