Sette rappresentazioni teatrali e sette video per un evento che, alla sua sesta edizione, è ormai capace di attrarre compagnie e attori da tutta Italia e anche dall’Europa. “Lì sei vero”, il Festival nazionale di buone pratiche di teatro e disabilità dell’associazione il Veliero, dedicato a Valentina Aliprandi, riempirà i mesi di maggio e giugno in quella che da sempre è la casa ideale per un forte impegno di teatro sociale, il Binario 7. La compagnia teatrale, con la direzione artistica di Chicco Roveris e Daniela Longoni, promuove l’appuntamento in collaborazione con la compagnia di produzione e diffusione teatrale Danza Immobile e con il patrocinio del Comune e della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza. La commissione ha già selezionato compagnie e produzioni partecipanti. Per il teatro sono oltre 20 le candidature arrivate.

«È il segno di una ripresa della attività di teatro sociale – sottolinea Roveris – considerato che lo scorso anno le candidature erano una decina».

Sono state selezionate per il concorso “Il nome della compagnia” Pisa, “Din Don Down teatro/ Ullallà Teatro” Marostica, “Le menti fresche” Monza , “Piccola Accademia di Cascina biblioteca” Milano, “Collettivo Clochart Aps” Rovereto, “Diversamente in danza ADS impresa sociale” Verona .

Tornerà anche la compagnia teatrale madrilena ospite nella passata edizione. Per le produzioni video parteciperanno: Video Art, Monza, Teatro a rotelle, Verona , La stravaganza onlus, Rho, Il Tiglio Onlus, Torino e cooperativa La Rosa blu, Ronco. Le esibizioni artistiche si terranno al Binario 7 dal 1 al 4 giugno, in serata e durante la mattinata di domenica 5 giugno. Le proiezioni dei filmati nei pomeriggi dal 1° al 5 giugno, quando si terrà anche la cerimonia di premiazione. Il 28 maggio sarà in partenza il prefestival e in palcoscenico salirà proprio la compagnia dei velierini. In programma un concerto Sms, scuola di musica della rete Tiki Taka con una scuola di Brugherio e laboratori teatrali con la scuola Masih. L’impegno de “Il Veliero” per il teatro sociale si estende ormai a livello nazionale, come spiega Roveris.

«La recente partecipazione a un convegno sul tema alla Camera dei Deputati, condivisa con altre realtà della penisola, ha avviato la stesura di un’interrogazione parlamentare perché il sostegno alle diverse forme di teatro sociale sia sempre più concreto, anche con l’inserimento nei cartelloni di spettacoli off. Per dare spazio a nuovi parametri culturali che nascono dove ci sono ferite».