Dopo oltre un anno di dibattiti in seno al Congresso paraguaiano, il Presidente Mario Abdo ha esercitato un veto esecutivo alla legislazione sulle criptovalute recentemente promulgata. L’iniziativa, lanciata nel luglio 2021, intendeva spiegare le leggi che le società di mining di criptovalute e altri operatori di reti di asset digitali devono seguire quando operano sul territorio paraguaiano.
Il progetto di legge prevedeva che i minatori di criptovalute pagassero un prezzo dell’elettricità superiore del 15% rispetto ad altre imprese identiche. La decisione di rifiuto di Adbo, invece, afferma che questa attività è “caratterizzata da un forte consumo di energia elettrica, con un uso intenso di investimenti e un uso limitato di manodopera”.
Questo decreto esecutivo dipinge un quadro fosco delle operazioni in Paraguay, prevedendo che se questa attività crescerà in modo significativo, la nazione potrebbe essere costretta a importare energia a breve.
Ti piacciono le crypto e vuoi cominciare a fare trading? Sulla piattaforma di eToro puoi scambiare oltre 60 diverse criptovalute!
Questa decisione potrebbe ostacolare i settori del mining di cripto e Bitcoin della nazione. Dopo il veto cinese al mining dell’anno precedente, alcune aziende hanno preso in considerazione un futuro ingresso nella nazione.
Il veto riguarda diverse questioni sollevate ad agosto dall’agenzia statale per l’energia elettrica. L’agenzia ha cessato di fornire elettricità ad alcuni minatori, a causa di frodi elettriche e violazioni dei contatori commesse da alcune società di mining. I funzionari dell’organizzazione hanno dichiarato che stava perdendo più di 400.000 dollari al mese. Non erano d’accordo con la struttura dei prezzi descritta nel provvedimento ora sottoposto a veto e hanno appoggiato una mozione di veto parziale.
Il destino della legge sulle criptovalute non è ora chiaro, poiché deve essere sottoposta al Congresso affinché i membri approvino questa modifica o cerchino di approvare nuovamente la legislazione sulle criptovalute. Questo non sarebbe il primo caso in cui un presidente latinoamericano ha usato il suo potere di veto per respingere una legge sulle criptovalute: lo scorso giugno, infatti, il presidente Laurentino Cortizo ha respinto un tentativo simile in Panama, adducendo come motivo i timori di riciclaggio delle criptovalute.
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A PAGAMENTO
Editoriale il Cittadino Srl e la testata Il Cittadino non si assumono alcuna responsabilità per il testo contenuto in questo publi-redazionale (che è realizzato dal cliente) e non intendono incentivare alcun tipo di investimento.