L’halving è un evento che prevede la riduzione della ricompensa per i miner, il cui compito è validare nuovi blocchi sulla blockchain di Bitcoin. Il meccanismo è stato programmato nel protocollo del BTC e avviene ogni quattro anni oppure alla validazione di 210.000 blocchi.
Nel 2009, la ricompensa per il mining era pari a 50 Bitcoin per blocco, mentre dopo il primo halving nel 2012, la ricompensa si è ridotta a 25 Bitcoin per blocco.
Nel secondo halving del 2016, questa è scesa ulteriormente a 12,5 Bitcoin per blocco. Il terzo halving si è verificato nel maggio 2020, portando la ricompensa a 6,25 Bitcoin per blocco.
Il prossimo halving, previsto tra aprile e maggio del 2024, porterà le ricompense del BTC a 3,125 BTC. Secondo alcuni analisti, la data stimata per l’halving è intorno al 20 aprile, circa 100 giorni dal momento della stesura di questo articolo.
L’halving di quest’anno risulta più importante di quelli precedenti per diversi motivi. In primo luogo, il settore delle criptovalute è molto più conosciuto, con un crescente interesse da parte di trader e appassionati.
Inoltre, storicamente, l’halving ha portato a un aumento significativo del valore del BTC. Questo perché la riduzione delle ricompense del mining può indurre scarsità di BTC sul mercato, aumentando la domanda e il valore della criptovaluta.
La crescita del Bitcoin potrebbe innescare una nuova fase rialzista nel mercato delle criptovalute, influenzando positivamente anche altcoin e nuovi progetti.
Infine, l’halving spinge molte società di mining e miner privati a lasciare la rete a causa di un dislivello tra i costi di mantenimento e le ricompense, aprendo spazio a nuovi miner con hardware aggiornato e aprendo nuove opportunità nel campo del cloud mining.
In questo contesto, emerge il progetto Bitcoin Minetrix come una proposta innovativa nel settore del cloud mining.
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Bitcoin Minetrix
Il mining del Bitcoin è un’attività molto ambita, ma allo stesso tempo poco accessibile. I costi elevati dell’hardware e le conoscenze tecniche per assemblare un computer per il mining e collegarlo alla rete, impediscono alla maggior parte delle persone di ottenere ricompense in BTC.
L’unica alternativa sono i servizi di cloud mining, in quanto consentono di noleggiare l’attrezzatura a distanza, pagando in cambio di hashrate, ovvero la potenza di calcolo necessaria per il mining.
Tuttavia, i servizi di cloud mining si rivelano poco convenienti, in quanto richiedono agli utenti di sottostare a contratti vincolanti che possono durare mesi o anni. Inoltre, alcuni servizi possono nascondere delle truffe.
La piattaforma Bitcoin Minetrix vuole rendere il cloud mining intuitivo e accessibile, basandosi sullo staking del token nativo BTCMTX, acquistabile sul sito ufficiale della presale.
Il progetto ha raccolto circa 8 milioni di dollari, attirando i trader interessati al mining del Bitcoin. Grazie alla meccanica Stake-To-Mine, gli utenti potranno ricevere crediti di mining non scambiabili, semplicemente mettendo in stake i loro BTCMTX.
I crediti di mining si dovranno bruciare per generare hashrate sulla piattaforma Bitcoin Minetrix, in modo da ottenere ricompense in BTC.
Più crediti di mining si bruceranno, più aumenterà il proprio hashrate sulla piattaforma e di conseguenza, la possibilità di ricevere BTC.
La piattaforma Bitcoin Minetrix, con relativa abilitazione dello Stake-To-Mine, verrà lanciata al termine della presale. Gli sviluppatori contano di raccogliere 15 milioni di dollari, in modo da poter allestire il servizio.
Il successo del progetto dipenderà dall’effettiva efficacia dello Stake-To-Mine, una meccanica che ha il potenziale di rivoluzionare il settore del cloud mining.
Fino al lancio della piattaforma, i token acquistati durante la presale tramite ETH, USDT e carta di credito verranno messi in stake, permettendo ai trader di ottenere ricompense passive in BTCMTX in base all’APY.
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