L’atteso lancio da parte di Apple di un nuovo visore per realtà virtuale/aumentata (VR/AR) entro la fine dell’anno dà il via a un’accesa battaglia con Meta per il controllo del metaverso. Ma la vera battaglia potrebbe essere di più ampio respiro e riguardare la natura stessa del metaverso e di Internet, decentralizzata o controllata da grandi società.
La minaccia
Sono diversi gli sviluppatori di tecnologie legate al metaverso che temono una eccessiva centralizzazione in questo settore, qualunque sia la multinazionale che la spunterà.
La maggior parte delle persone che lavorano per società blockchain, exchange di criptovalute, sviluppatori NFT o società di giochi, sognano una fase avanzata di Internet che chiamano web3, cioè un’Internet decentralizzata, molto diversa da quella attuale, non controllata da poche grandi aziende come Apple, Google, Meta e Amazon, le società che costruiscono il software, i dispositivi e le infrastrutture da cui dipendono gli utenti.
L’avvio di un metaverso aperto richiederà molto probabilmente la creazione di un nuovo paradigma con qualsiasi azienda sia in grado di trarre profitto dall’accesso a questo futuro mondo digitale. Attraverso l’uso della tecnologia blockchain, molti credono che possa essere creata una nuova Internet più trasparente e decentralizzata in cui gli utenti medi sono parti interessate e hanno voce in capitolo su come è governata Internet.
Ma l’avvento di una vera decentralizzazione nel metaverso richiederà probabilmente molto tempo poiché aziende come Meta e Apple, secondo diversi addetti ai lavori, favoriscono gli ecosistemi chiusi e sarà così anche con i nuovi dispositivi per realtà virtuale che si apprestano a lanciare sul mercato.
Alcuni progressi
Sebbene né Apple né Meta abbiano abbracciato completamente la tecnologia blockchain su larga scala, va detto che Meta ha avviato sperimentazioni con criptovalute e NFT. L’anno scorso Meta, insieme a più di 30 aziende tra cui Microsoft, Epic Games e Lamina1, ha contribuito alla nascita del Metaverse Standards Forum.
L’organizzazione ha affermato in una dichiarazione che lavorerà per attuare concetti considerati vitali per raggiungere un metaverso decentralizzato: standard aperti e interoperabilità. Realizzare questi concetti significherebbe che dispositivi e sistemi saranno più facilmente in grado di interagire tra loro su piattaforme diverse, indipendentemente da chi li ha creati.
L’adesione di Meta al forum dimostra che può essere aperta alla collaborazione con altre società desiderose di costruire un metaverso aperto. Ma, a giudicare da come le piattaforme di social media Facebook e Instagram raccolgono, utilizzano e gestiscono i dati, non sarà un passaggio facile per Meta.
La realtà
Per molti operatori del settore sarà fondamentale che gli utenti siano in grado di possedere la propria identità digitale su tutte le piattaforme.
Meta ha affermato che “non ci sarà un metaverso gestito da Meta, così come non esiste oggi una “Internet di Microsoft” o un “Internet di Google”” e che “il metaverso non è un singolo prodotto o un sistema operativo come Windows di Microsoft o hardware come l’iPhone di Apple”.
La realtà è che il traffico su Internet è in gran parte veicolato da poche aziende, sia attraverso il motore di ricerca Google che attraverso piattaforme di social media come Facebook e Instagram, che hanno miliardi di utenti. E due sistemi operativi per smartphone dominano la connettività mobile: iOS di Apple e Android di Google. Le due aziende che vendono la maggior parte dei dispositivi mobili sono Apple e Samsung, che insieme rappresentano oltre un terzo del mercato.
Ma Meta guarda a questo status quo in modo diverso. “Come Internet di oggi, il metaverso sarà una costellazione di tecnologie, piattaforme e prodotti, non sarà costruito, gestito o governato da nessuna società o istituzione”.
Teoricamente tutto questo è vero: non c’è un ente che controlla tutti gli spazi digitali tramite dispositivi, sistemi e applicazioni, ma in realtà la rete oggi è in gran parte controllata e monitorata da poche multinazionali come Amazon, Apple, Microsoft e Meta. Il timore è che la stessa situazione possa ripetersi con il metaverso e lo sviluppo del web3.
Nuove realtà del metaverso
Gli investimenti nel metaverso continuano anche da parte di aziende meno note ma di cui si sentirà probabilmente parlare in futuro. Ecco due esempi.
Fight Out
Fight Out è un progetto attivo nel settore del move to earn che generalmente premia gli utenti con asset digitali perché camminano o corrono. Questo è un progetto che apporta diverse novità perché ricompensa gli utenti per una gamma molto più ampia di esercizi fisici, quelli che normalmente si svolgono in palestra.
Inoltre è la prima volta che in questo settore c’è un collegamento tra web3 e realtà fisica: Fight Out, infatti, aprirà una serie di palestre fisiche dove la comunità potrà ritrovarsi.
Una delle novità più significative è proprio l’avvio di un metaverso in cui tutti gli utenti sono trasformati in avatar e il progresso dell’avatar in questo mondo virtuale dipende dal progresso dell’utente reale nel suo programma di allenamento personalizzato.
Fight Out ha un suo token nativo, FGHT, che attualmente è in prevendita. Con questo token gli utenti potranno accedere a diversi servizi, per esempio potranno richiedere sessioni di allenamento a distanza con personal trainer qualificati oppure utilizzare il materiale video esclusivo prodotto dagli atleti professionisti delle Mixed Martial Arts che sono stati coinvolti in qualità di ambasciatori.
RobotEra
RobotEra è uno dei migliori progetti crypto gaming del momento. Lanciato da poco sul mercato, è un gioco play to earn, cioè consente ai giocatori di guadagnare delle ricompense mentre giocano.
Si tratta di ricostruire un pianeta completamente distrutto da una guerra e a farlo saranno i robot che dovranno ricreare il terreno su cui potranno poi costruire ogni genere di struttura. Tutti questi elementi sono NFT.
RobotEra è anche un metaverso, poiché i robot, in realtà, sono avatar dei giocatori che quindi potranno incontrarsi in questo ambiente virtuale dove è possibile generare diverse fonti di reddito passivo, per esempio mettendo in stake il token TARO attualmente in prevendita, oppure creando eventi nel metaverso a cui far partecipare altri utenti a pagamento, oppure ancora affittare i propri terreni ad altre aziende o organizzazioni a fini di marketing.
I.P.
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