Martedì, con il rafforzamento della valuta statunitense e l’aumento dei tassi obbligazionari, l’attrattiva dell’oro è diminuita. Gli investitori sono in attesa di ulteriori suggerimenti sulla scorta delle informazioni derivanti aumento dei tassi della Federal Reserve.
Secondo il FedWatch Tool di CME (bit.ly/3vlvxSL), le probabilità che ci si un aumento del tasso di 100 punti base da parte della Fed alla riunione politica della prossima settimana sono di circa il 31%, dopo aver raggiunto la settimana scorsa l’80%.
Gli interessati all’oro che detenevano altre valute sono stati costretti a pagare un extra, visto che il dollaro aveva guadagnato circa lo 0,1 %.
Entro le 12:00 GMT, l’oro spot era diminuito dello 0,2% a 1.706,25 DOLLARI per oncia, mentre i futures americani sull’oro erano diminuiti dello 0,3 %, toccando i 1.705,30 dollari.
Inoltre, nonostante il fatto che l’oro sia considerato un bene rifugio contro l’inflazione, possedere il metallo ha un costo che non può essere recuperato da qualche interesse, creando così una spirale crescente, dovuta in parte anche all’aumento dei tassi di interesse a dei rendimenti obbligazionari.
Stando all’ultima riunione della Fede, i tassi rimarrano con 75 punti base. Con nuovi indicatori macroeconomici, non è escluso che i tassi tornino a salire.
I prezzi spot dell’argento sono diminuiti dello 0,1% a 18,66 dollari l’oncia, i prezzi del platino sono diminuiti dello 0,2% a 860,88 dollari, mentre i prezzi del palladio sono aumentati dello 0,6% a 1.865,83 dollari.
Secondo i dati, l’economia sta arretrando a causa dell’inflazione e dall’aumento del costo dei prestiti.
La scorsa settimana sono stati pubblicati dati economici molto incoraggianti e la Federal Reserve ha preferito non fare nulla, nel mentre però i rendimenti dei Treasury statunitensi sono aumentati. Queste circostanze ricordano la sfiducia avuta dal mondo edilizio durante la pendemia di Covid. Che la situzione sia di nuovo uguale a quella di due anni fa?
Il più grande fondo negoziato al mondo, sostenuto dall’oro SPDR Gold Trust, ha riferito che le sue partecipazioni sono diminuite dello 0,5 % lunedì a 1.009,06 tonnellate, dalle 1.014,28 tonnellate di venerdì.
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