L’oro scende a causa del rafforzamento del dollaro e del persistere dei timori di un rialzo dei tassi da parte della Fed

L’oro è diventato più costoso per i clienti che detengono altre valute, mentre il dollaro ha invertito le perdite precedenti guadagnando lo 0,1% rispetto ai suoi rivali.

Secondo il capo economista di ACY Securities, Clifford Bennett, “l’oro sembra essere in fase di consolidamento per una o due settimane prima di ricominciare la marcia verso i 2.000 dollari.


La ripresa del dollaro statunitense e le speculazioni sui futuri aumenti dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve per controllare l’eccessiva inflazione hanno contribuito al calo dei prezzi dell’oro lunedì.

Dopo il rialzo dell’1,6% della scorsa settimana, l’oro spot è sceso dello 0,4% a $1.794,78 per oncia alle 03:52 GMT. I futures sull’oro USA erano in calo dello 0,3% a $1.810.

Alcuni investitori potrebbero addirittura dover vendere i loro investimenti per controbilanciare il deterioramento dei loro portafogli immobiliari”.

“Si prevede che circa 1.785 dollari serviranno da supporto per l’oro. Anche se non si può escludere del tutto un calo fino a 1.760 dollari, questa sarebbe un’eccellente opportunità di acquisto a lungo termine”.

Thomas Barkin, presidente della Richmond Fed Bank, ha dichiarato venerdì di voler aumentare ulteriormente i tassi di interesse per ridurre l’inflazione.

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I verbali della riunione di politica monetaria della Fed, previsti per mercoledì, saranno esaminati con attenzione dagli investitori alla ricerca di ulteriori indicazioni su possibili aumenti dei tassi.

A settembre, gli operatori hanno stimato una possibilità del 44,5% di un aumento dei tassi di 75 punti base da parte della Fed e una probabilità del 57,5% di un aumento di 50 punti base.

Sebbene un aumento dei tassi d’interesse statunitensi renda le attività non redditizie meno attraenti per i lingotti, l’oro rappresenta comunque una copertura contro l’inflazione.

Secondo gli analisti di ANZ, “con l’attenuarsi delle pressioni inflazionistiche, l’oro ha registrato il quarto aumento settimanale consecutivo. Tuttavia, queste stesse preoccupazioni potrebbero ritorcersi contro nel lungo periodo”.

Venerdì il fondo SDPR Gold Trust, che è il più grande fondo azionario, ha registrato un calo dello 0,15% a 995,97 tonnellate, il livello più basso da gennaio, il che è un buon indicatore di ottimismo.

L’argento spot ha perso l’1% a 20,61 dollari l’oncia, il platino è sceso dello 0,9% a 953,67 dollari e il palladio è rimasto stabile a 2.223,22 dollari.

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