Dopo che le statistiche del governo degli Stati Uniti hanno rivelato un consumo debole di benzina durante la stagione di guida estiva più trafficata, giovedì le preoccupazioni sulla domanda hanno superato la stretta offerta globale, provocando un calo dei prezzi del petrolio per la seconda sessione consecutiva.
Alle 0427 GMT, i future sul greggio Brent erano diminuiti di 77 centesimi, o dello 0,7%, a 106,15 dollari al barile dopo essere scesi dello 0,4% la sessione precedente. Dopo un calo dell’1,9% mercoledì, i futures sul petrolio US West Texas Intermediate sono scesi di 88 centesimi, o 0,9%, a 99,00 dollari al barile.
I prezzi del petrolio sono oscillati perché i commercianti hanno dovuto bilanciare le preoccupazioni recessive che potrebbero ridurre il consumo di energia con una fornitura globale più stretta a causa della perdita di barili russi a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte di quel paese.
Secondo le statistiche ufficiali pubblicate mercoledì, le scorte di benzina degli Stati Uniti sono aumentate di 3,5 milioni di barili la scorsa settimana, significativamente al di sopra delle previsioni degli analisti in un sondaggio Reuters per un aumento di 71.000 barili.
Secondo la ricerca, i dati hanno rivelato che l’offerta di prodotti a base di benzina, un indicatore della domanda, era di circa 8,5 milioni di barili al giorno, ovvero circa il 7,6% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Stephen Schork, il preside dello Schork Report, ha dichiarato: “Siamo nel culmine dell’alta stagione di guida e la domanda di benzina è in ritardo”.
I dati sull’inventario degli Stati Uniti sono stati generalmente negativi, secondo Warren Patterson, capo della ricerca sulle materie prime di ING, poiché le scorte di benzina sono aumentate nonostante la diminuzione delle operazioni di raffineria durante la settimana. La domanda di benzina è stata di nuovo stagionalmente bassa durante la settimana, suggerendo che l’aumento dei prezzi la sta influenzando, ha continuato.
Nonostante ciò, l’oleodotto Keystone, una delle principali rotte di esportazione di petrolio del Canada, ha continuato a funzionare a tassi ridotti mercoledì, secondo l’operatore dell’oleodotto, TC Energy, mentre procedevano i lavori su una centrale elettrica del South Dakota per conto di terzi.
Secondo l’analista di materie prime della banca ricchezza Vivek Dhar, “prevediamo che i futures sul petrolio Brent scendano a 100 dollari al barile entro il quarto trimestre del 2022, rappresentando un leggero calo rispetto ai livelli attuali”.
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A PAGAMENTO
Editoriale il Cittadino Srl e la testata Il Cittadino non si assumono alcuna responsabilità per il testo contenuto in questo publi-redazionale (che è realizzato dal cliente) e non intendono incentivare alcun tipo di investimento.