Quanto di più incredibile vi è nell’uomo se non la possibilità di scegliere, di potere decidere anche contro il proprio interesse? L’uomo ha delle possibilità che con la teoria di Darwin proprio non hanno nulla a che fare. La natura, vista nell’ottica neodarwinista, è una continua guerra per la sopravvivenza, una battaglia che ogni essere vivente deve combattere continuamente contro i propri simili e le altre specie. Ma questo è vero o solamente, come lo è per moltissime questioni, è un’interpretazione dominante della vita?
È chiaro che se l’uomo si autoconvince di discendere da un animale i suoi valori saranno differenti rispetto ad una consapevolezza che lo porrebbe in una posizione di “essere speciale”. L’uomo può sia essere uno “sbaglio” sia un essere eccezionale, straordinario. Una società che si basa sull’accumulo per la detenzione del potere avrà valori ben differenti rispetto a una società che si basa sulla comunità e la solidarietà. La teoria di Darwin ci insegna che l’uomo è in perenne competizione per sopravvivere e che quindi la sua sopravvivenza dipende dalla sua capacità di scegliere ciò che per lui è migliore nel “sistema” in cui vive. Come sappiamo il nostro sistema è di tipo capitalistico e conseguentemente di accumulo, chi accumula più danaro e più potere ha maggiore prestigio, e conseguentemente, in un ottica darwiniana, è migliore. Ma l’uomo può scegliere e anche in condizioni dove è nella situazione di forza può scegliere di “perdere”, può scegliere di aiutare, può scegliere di fare ciò che è ritenuto irrazionale… l’uomo sceglie e sceglie anche contro il proprio interesse. Lo fa in “barba” a tutte le teorie materialiste. Lo fa a prescindere e basta.
Il libero arbitrio è la negazione della teoria di Darwin. L’uomo fa scelte, nell’arco della sua vita, che non hanno nulla a che fare con ciò che Herbert Spencer (padre del c.d. darwinismo sociale, ndr) e i suoi amici hanno voluto farci credere. La solidarietà è contro la logica di Darwin. Il donarsi. Il sacrificarsi in ogni sua forma è l’empirica testimonianza che l’uomo ha una coscienza non comprensibile con interpretazioni meccanicistiche di tipo materialista. La psicologia evoluzionista non ha nessun tipo di risposta soddisfacente che possa spiegare come l’uomo possa donarsi senza chiedere nulla.
Ritornando al sistema sociale, quindi, noi possiamo capire come mai alcune persone vivano solo per accumulare, ma non possiamo capire come mai alcuni ad un certo punto mollano tutto. Non lo possiamo capire se interpretiamo il sistema sociale seguendo un paradigma di tipo evoluzionista, ma lo possiamo ben comprendere se lo si interpreta con un modello del tutto differente. Proviamo a ricorda il modello sociale proposto da Tommaso Moro in Utopia e proviamo a considerare certi comportamenti dell’uomo, anche nella società in cui viviamo, con tale modello. Da subito comprendiamo che l’uomo vive in un sistema fittizio, realmente lontano dalle sue esigenze spirituali e fisiche. L’uomo della società postmoderna è un prodotto che ha poco a che fare con la sua reale natura, è stato manipolato socialmente ed è “schiavo” di un sistema da lui stesso creato di cui non è più padrone. Ma anche in questo sistema creato e generato dalla rivoluzione industriale prima e dalla rivoluzione culturale dell’800 poi l’uomo ha sempre un dono di cui noi, escludendo Dio, non sappiamo l’origine: il libero arbitrio. La più palese testimonianza di come Darwin e la sua infausta scuola non hanno compreso nulla della natura originaria dell’essere denominato uomo.