L’editoriale del direttore Marco Pirola: “Se la protesta e il buonsenso finiscono in frantumi”

L'editoriale del direttore responsabile del Cittadino, Marco Pirola, sull'edizione di giovedì 25 settembre 2025.
Editoriale giornalismo - Image by freepik
Editoriale giornalismo – Image by freepik

Milano è una città che vive di bellezza fragile. Le vetrine sono esposte al vento, le porte al tempo, i suoi cuori a mille sfaccettature. Eppure, in nome della solidarietà per Gaza, qualcuno ha deciso che protestare significhi rompere tutto ciò che è fragile sul suo cammino. Le immagini della stazione Centrale presa d’assalto, quelle delle vetrate spaccate, le biciclette del bike sharing usate come armi improvvisate è l’urbanizzazione della furia. La città come set da action movie, senza il budget per effetti speciali.

L’idea che imbrattare possa spostare gli equilibri geopolitici è degna di un cinepanettone scritto da Karl Marx in crisi creativa. Una causa giusta non è un lasciapassare automatico per la distruzione. Proprio perché si lotta contro l’ingiustizia, il contrappasso della forza vandalica la rende grottesca. I giovanissimi che sognavano di marciare per la pace si ritrovano a camminare tra i cocci. Si può condannare Israele. Si può piangere per Gaza. Ma la solidarietà non si misura in metri di vetro rotto, in saracinesche sfondate. No. Si misura con la coerenza, la disciplina, il rispetto.

Ecco il paradosso. Molti alzano cartelli contro la guerra, contro la violenza, contro l’oppressione. Poi la violenza la usano. E ci restano male se qualcuno li accusa. Ma la coerenza è come il vetro: trasparente, fragile.
Non bastano gli slogan. Chi vuole che il mondo veda la tragedia palestinese non può permettersi di infangare la propria testimonianza sfasciando tutto. Non serve a Gaza, non serve alla pace, serve solo a rovinare tutto: la città, la causa, la dignità.
Milano, intanto, si lecca le ferite in silenzio, come un parente che non sa più che scuse inventare per giustificare il nipote che “sta solo attraversando una fase”

L'autore

Marco Pirola fu Arturo. Classe 1962, quando l’Inter vinse il suo ottavo scudetto. Giornalista professionista cresciuto a Il Giornale di Montanelli poi approdato su vari lidi di carta e non. Direttore del settimanale L’Esagono prima e di giornali “pirata” poi. Oggi naviga virtualmente nella “tranquillità” (si fa per dire…) dei mari del sud come direttore responsabile de Il Cittadino.