L’editoriale del direttore Marco Pirola: “Se la Milano dei prossimi anni si chiama… Monza”

Editoriale giornalismo - Image by freepik
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Se qualcuno ci avesse detto che Monza sarebbe diventata la nuova Milano, avremmo pensato che fosse uscito dritto da una curva troppo stretta. Eppure, l’esodo dai milanesi verso la città brianzola è realtà, non un’idea stravagante. Con un 20% di chi nel 2024 ha scelto Monza proveniente da Milano, il dato è incontrovertibile: Monza sta diventando la Milano del futuro, ma senza lo smog, il caos e i prezzi folli. E, tra l’altro, con più risotti e meno corse frenetiche.

Nel 2024, ben 744 milanesi hanno deciso che la tranquillità e la qualità della vita di Monza valevano più di un appartamento da 40 metri quadrati a Milano, dove ormai l’unica cosa che corre veloce è l’aumento dei canoni di locazione. E non sono solo milanesi a cercare rifugio. Romani e torinesi si sono accorti che qui non solo si vive bene, ma che, in qualche modo, Monza è anche un po’ Milano, ma senza il dramma della metro affollata alle 8 del mattino. Anche perché di metropolitana non ce ne è nemmeno l’ombra.

Monza ha un altro vantaggio che non passa inosservato: l’affitto non ti fa vendere un rene e il verde che la circonda fa impallidire persino il parco Sempione. Da Muggiò a Concorezzo, i nuovi residenti arrivano per una ragione semplice. Una vita tranquilla, ma ben collegata alla città. Quasi un ritorno alla vecchia Brianza, ma con una marcia in più.
I monzesi, poi, non sono certo pochi a fare il percorso inverso. Nel 2024, più di 3.600 monzesi hanno cercato fortuna altrove, ma la maggior parte di loro è rimasta nei confini della provincia, direzione Lissone e Concorezzo. La vera sfida per la città che fu di Teodolinda, sarà riuscire a mantenere l’equilibrio tra l’arrivo dei nuovi e la tranquillità che l’ha sempre caratterizzata, senza però diventare una copia sbiadita di Milano.

L'autore

Marco Pirola fu Arturo. Classe 1962, quando l’Inter vinse il suo ottavo scudetto. Giornalista professionista cresciuto a Il Giornale di Montanelli poi approdato su vari lidi di carta e non. Direttore del settimanale L’Esagono prima e di giornali “pirata” poi. Oggi naviga virtualmente nella “tranquillità” (si fa per dire…) dei mari del sud come direttore responsabile de Il Cittadino.