L’editoriale del direttore Marco Pirola: “Quel silenzio assordante delle famiglie”

L’editoriale del direttore responsabile del Cittadino, Marco Pirola, di giovedì 21 novembre 2024.
Editoriale giornalismo - Image by freepik
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Ore 11 lezione di spaccio. Sembra un titolo di film tipo B movie. Di quelli che si trovano nel Deep web o Dark Web più profondi se preferite. Una porcata invereconda. Ma è realtà. Una fotografia, uno spaccato di verità del territorio che esiste. La Brianza felix che conosciamo, che cantiamo, che contrabbandiamo con orgoglio ancora oggi, è solamente un lontano ricordo. Slogan vuoto che lascia spazio ad una Brianza velenosa cantata dall’immenso Lucio Battisti.

Sconcerto. Dubbi, perplessità. Di immenso non c’è che il numero. I ragazzini (a 13 anni non si può che essere definiti diversamente) che chiedono aiuto alle strutture dell’Ats perché vittime della droga, sono una valanga. E pure in aumento. Alle scuole medie della Brianza ormai è una piaga. Girarsi dall’altra parte e far finta di essere sani, come nella canzone di Enzo Jannacci, non aiuta a capire il fenomeno. Figuriamoci poi a superarlo. I 128 studenti che si sono rivolti alla struttura pubblica sono solamente la punta di un iceberg.

A scuola il primo contatto con la sostanza stupefacente. Per gioco, emulazione, amicizia, voglia di stupire. E in tutto questo clamore c’è il silenzio assordante delle famiglie che si accorgono troppo tardi quando è il momento di intervenire. Un vuoto pneumatico di ideali da raggiungere, di felicità mancata, di tante cose. Nessuno ha la bacchetta magica per far sparire gli spacciatori, ma far finta che il problema sia solo di pochi è ancora peggio del male. Loro sono i figli di quella Brianza stupefacente che ormai vive di lontani ricordi e tante paure. Di quel territorio che assomiglia sempre più al Bronx anche se proliferano le motocar, le Ugg ai piedi dei giovanissimi e tanta “cipria” nelle narici…