Nel grande teatro della politica monzese, ecco comparire il nostro protagonista: Ponzio Pilotto. Sindaco, cattolico fervente e, per aggiungere un tocco di sapore, insegnante di religione. Tra un incenso e un’ostia, trova spazio per riflessioni divine e, tra un compito e una riunione, si scontra con la verità amara della politica: le contraddizioni sono sempre all’ordine del giorno.
Il nostro sindaco, che non si perde mai un’occasione per vestirsi da buon cristiano (e lo invidiamo se non altro per la sua costanza), decide di non ritirare il patrocinio del Comune al Gay Pride andato in scena Arcore con tanto di Via Frocis. Un’azione tanto eloquente quanto cristianamente ambigua. Una passeggiata su una fune tesa tra fede e compromesso. La politica, si sa, non ha bisogno di coerenza: basta non perdere il passo. Ponzio Pilotto lo sa bene. Ritirare il patrocinio sarebbe stato troppo brutale per l’immagine della sua maggioranza.
Immaginate il sindaco, tra un rosario e l’altro, intento a ponderare se l’ostia consacrata possa convivere con la bandiera arcobaleno e la Via Frocis senza disturbarsi. Ma la risposta, forse, è semplice: perché scegliere? In fondo, tra un “Gloria al Padre” e un “per tutte le famiglie”, c’è posto per tutti. Anche per le contraddizioni, che come i pollici alzati nei comizi, sono sempre benvenute.
Nel frattempo, Ponzio Pilotto sorride. Con una mano sul cuore e l’altra pronta a benedire i suoi elettori. Mentre attende che la fiamma dell’ostia e quella del Pride trovino finalmente un punto di incontro… magari a qualche festa di paese, dove tutto è possibile e dove, alla fine, ci sarà sempre spazio per una risata un po’ amara…