L’editoriale del direttore Marco Pirola: “Monza, i mentecatti e il cognome di Don Abbondio”

L’editoriale del direttore responsabile del Cittadino, Marco Pirola, sull'edizione di Monza di giovedì 16 gennaio 2025.
Editoriale giornalismo – Image by freepik

Mentecatti. Una parola latina che alle sue origini nasce con significato positivo. Poi nel tempo perde questa sua caratteristica ed acquista una valenza sempre più negativa. Sino a diventare, ai tempi nostri, decisamente out. Non politicamente corretta, insomma. Ora io mi voglio riferire ora alle sue origini latine. Mentecatto. Mens capta. Mente rapita. Dall’ideologia nel caso della mancata intitolazione dello stadio a Silvio Berlusconi. Reo di aver portato la squadra “nostrana” in serie A dopo 110 anni. Mentecatti. Colpevole per i “sinistrati” (cit da stadio) in Consiglio comunale a Monza di molte altre cose. Di contiguità con la mafia. Di essere l’inventore del pullman di troie (usiamo la terminologia corretta nelle citazioni…) e via via cantando. La povera (non nel senso economico del termine) Martina Sassoli avrebbe dovuto ritirare la mozione che porta il suo nome se avesse voluto evitare di “sfregiare” Berlusconi.

Il mantra del Pd per giustificare la follia di alcuni interventi, suona stonato. Come se ai tempi del vinile avessero usato una forchetta anziché la puntina di diamante per ascoltare i dischi. Certo. Così Monza e i suoi appassionati tifosi, avrebbero evitato di sapere come la pensavano veramente i comunisti nostrani sull’oggetto. Consentendo ancora una volta ai sinistrati di nascondersi dietro le parole della politica. E pure dietro la lingua capiente e la saliva abbondante di chi poi si è seduto in tribuna lo stesso. Ma la mozione poi ritirata, ha avuto un altro vantaggio “storico”. Che va a riparare un torto di quel mezzo comasco di Alessandro Manzoni. Dopo Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, ora sappiamo anche il cognome di Don Abbondio. Si chiamava Pilotto. Quasi sicuramente…