L’editoriale del direttore Marco Pirola: “La tradizione che cambia, ma solamente un po’”

L'editoriale del direttore responsabile del Cittadino, Marco Pirola, sull'edizione di giovedì 28 agosto 2025.
Editoriale giornalismo - Image by freepik
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Monza. Non scriviamola in piccolo, perché è così che ci si sente quando si parla di questa città. Non per il Parco (sì, bello, ma il “giardino zen” non è che faccia impazzire il mondo). Monza è Monza perché ogni settembre, da decenni, l’Autodromo la fa brillare di motori, adrenalina e migliaia di tifosi che altre città si sognano. Nonostante quello che dicono gli ambientalisti e quelli che sognano un mondo senza rumori, Monza è il GP di Formula 1. Punto. Ogni anno, la città accoglie migliaia di spettatori, ma il cuore di Monza batte forte solo in quei giorni.

Monza ha anche altre bellezze. Certo, bellissime… per chi ha tempo di cercarle. Ma parliamoci chiaro. Anche un’opera d’arte non attirerebbe così tanta attenzione come un sorpasso alla Parabolica. Eppure, c’è chi si lamenta: “Inquinamento, rumori”. Ma Monza non è il problema. Gli ambientalisti si mettano il cuore in pace. È sempre stato così e non vogliamo che cambi. La magia del Gran Premio è il rumore dei motori, i tifosi in delirio, il calore di una città che per un weekend si trasforma nella capitale mondiale della velocità. Non c’è altro evento che faccia vibrare Monza come la Formula 1.

Le corsie sono pronte, le tribune brillano e il traffico? Beh, è il solito, ma fa parte del gioco. Pochi si lamentano quando il semaforo verde segna l’inizio della corsa più emozionante dell’anno. Non si tratta solo di auto che sfrecciano, ma di un’esperienza unica che ci fa battere il cuore, più di ogni altra cosa. La Formula 1 è tradizione, ma ogni anno c’è qualcosa di nuovo. Le strutture si rinnovano, l’organizzazione migliora, ma la passione per il GP resta immutata. Monza è il cuore pulsante della velocità. Il resto come cantava Califano: è noia…

L'autore

Marco Pirola fu Arturo. Classe 1962, quando l’Inter vinse il suo ottavo scudetto. Giornalista professionista cresciuto a Il Giornale di Montanelli poi approdato su vari lidi di carta e non. Direttore del settimanale L’Esagono prima e di giornali “pirata” poi. Oggi naviga virtualmente nella “tranquillità” (si fa per dire…) dei mari del sud come direttore responsabile de Il Cittadino.